Dal Panperduto a Tornavento a piedi
L'acqua è la protagonista di questa nuova tappa dei sentieri del Varesotto. Dal Panperduto a Tornavento sono 14 chilometri tutti in sicurezza immersi nella natura, ma anche nelle grandi opere dell'ingegno umano
L’acqua è la protagonista di questa nuova tappa dei sentieri del Varesotto. Dal Panperduto a Tornavento sono 14 chilometri tutti in sicurezza immersi nella natura, ma anche nelle grandi opere dell’ingegno umano.
Il percorso si sviluppa all’interno del parco del Ticino e prende il via dal parcheggio lungo la strada statale 336 che da Somma Lombardo porta in Piemonte. In 600 metri si arriva alla diga e all’ostello omonimo. La via è tutta indicata perché è un tratto del sentiero E1, uno dei più lunghi trekking che inizia da Capo Nord per arrivare fino all’estremo sud della nostra penisola.
Il Ticino e i canali, industriale e Villoresi, sono gli elementi forti del cammino insieme a una natura rigogliosa piena di essenze e di uccelli di ogni genere. Sono pochi i posti in cui il connubio tra ambiente e ingegno umano sono così forti. Le centrali idroelettriche portarono ricchezza a tutta l’area del fiume e ancora oggi è possibile vedere le opere che furono realizzate fin dall’Ottocento.
Una maggiore consapevolezza ambientale e le opportunità anche di natura turistica stanno facendo sviluppare progetti affascinanti come la possibile navigazione da Locarno a Milano e a Venezia. La metà finale di questa lunga camminata ripaga poi di tutta la fatica perché Tornavento è un condensato di bellezza e storia.
IL PERCORSO
Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio di fronte a un bar sulla 336 dopo una lunga discesa da Somma Lombardo in direzione Piemonte, si raggiunge velocemente la diga del Panperduto. A due passi, lungo l’alzaia del naviglio si trova l’ostello dove si può dormire, ma anche fermare per un caffè, un veloce pasto o anche solo per leggere qualche pubblicazione. Un assortimento di prodotti locali o del commercio equo e solidale.
Pochi passi e si arriva allo sbarramento da dove inizia il canale Villoresi. La strada più bella è quella di immergersi nel sentiero E1 a ridosso del Ticino. Al momento c’è una transenna che indica problemi nel percorrere il tratto fino a Maddalena. In realtà il camminoè possibile anche se il primo tratto non ha avuto manutenzione. In ogni caso ci sono due alternative entrambi interessanti. La più bella è quella di prendere il sentiero che cammina in mezzo ai due canali. È una carreggiata confortevole e senza asfalto che si percorre fino al ponte che porta a Maddalena e alla comunità Anffas. Sono circa 20 minuti di cammino e non si può sbagliare perché a un certo punto dal sentiero si deve salire una scala per arrivare sul ponte.
Nello stesso bivio si arriva, sempre dall’avvio del Villoresi, prendendo l’alzaia a destra del canale. Una strada in totale sicurezza, chiusa al traffico e percorsa da tanti ciclisti. La distanza è identica perché le due vie sono parallele.
Arrivati alla comunità si prosegue dritto fino al Ticino e poi si prende il sentiero a sinistra che per una buona mezz’ora si snoda in mezzo al bosco con piccole piazzole da cui ammirare tutta la bellezza del Ticino. Il sentiero sbuca poi di nuovo sull’alzaia del Villoresi poco prima di Vizzola Ticino. Qui si può ammirare tutta l’opera ingegneristica realizzata per la costruzione della centrale e delle chiuse per la navigazione. Nei pressi c’è anche il campo prove della Pirelli.
Da Vizzola la strada prosegue lungo il canale industriale fino alle porte di Tornavento, quando si può risalire per raggiungere di nuovo il Villoresi che corre più in alto e arrivare così alla dogana austroungarica. Da lì si può percorrere la splendida via Gaggio (tre km con tanti reperti della seconda guerra mondiale) oppure prendere il viale e arrivare così nella famosa piazzetta di Tornavento.
INFORMAZIONI UTILI
Tutto il percorso è all’interno del Parco del Ticino.
La Valle del Ticino è situata in parte in territorio elvetico e in parte fra Lombardia e Piemonte; in territorio italiano è tutelata, per la parte lombarda, dal Parco lombardo della Valle del Ticino, e per la parte piemontese dal Parco naturale del Ticino.
Il Fiume omonimo ha una lunghezza totale di 248 km, dal Passo di Novena, in Svizzera, alla confluenza con il Po. Nel tratto compreso nel Parco, da Sesto Calende (VA) al Ponte della Becca (PV), ha una lunghezza di 110 km.
La Valle del Ticino, nel suo complesso, ha ottenuto nel 2002 il riconoscimento di Riserva della Biosfera nell’ambito del Programma Man and Biosphere (MAB) dell’Unesco. Dopo un primo ampliamento riconosciuto nel 2014, a luglio 2018 è stata designata la Riserva Ticino Val Grande Verbano, quale ulteriore ampliamento della Riserva Valle del Ticino sino al confine svizzero.
La rete dei percorsi ciclo-pedonali del Parco del Ticino. Ben 780 Km di percorsi, di cui 122 km lungo le alzaie dei navigli, un’occasione per stare nel verde e all’aria aperta, per scoprire la ricchezza degli ambienti naturali a poca distanza da Milano.
Itinerari di interesse ambientale, storico e culturale, quasi interamente su fondo sterrato, che ti consentiranno di conoscere il Parco divertendoti.
IL SENTIERO E1
Il Sentiero Europeo E1 è un sentiero escursionistico che funge da asse di unione tra il Nord Europa (Capo Nord – Norvegia) e il Sud Italia (Capo Passero di Siracusa). Il percorso è tabellato con targhe di colore rosso-bianco-rosso, indicanti la sigla “E1”: affrontato a piedi, o anche in bicicletta, l’E1 nel Parco del Ticino non si rivela un semplice sentiero, ma una vera e propria “greenway”, una “autostrada verde” di connessione fra le Alpi e l’Appennino, lungo una delle più belle valli fluviali di pianura.
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