La Openjobmetis stronca Pistoia e resta in corsa per i playoff
La squadra di Caja mandano in A2 i toscani di un contestato Moretti. Dagli altri campi buone notizie, ma il successo non basta per qualificarsi. Il verdetto all'ultima giornata
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Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Per sé, per continuare a inseguire un posto playoff, per salutare (speriamo sia un arrivederci) i tifosi, per chiudere la regular season con un record positivo, per castigare chi, fuori dal campo (Moretti) ha ingaggiato una guerra legale a distanza.
La Openjobmetis batte, anzi stronca Pistoia (98-70) spedendo in A2 la formazione toscana arrivata a Masnago in modo davvero troppo arrendevole per poter impensierire il complesso di Caja, che non è una corazzata ma ha organizzazione, difesa e volontà da fare invidia a molti.
Qualità che hanno permesso a Varese di chiudere avanti, con discreto margine, all’intervallo nonostante una prova offensiva fino a lì sotto tono: da lì in poi non c’è più stata partita, con i biancorossi di casa intenzionati a non lasciare scampo a quelli ospiti e – perché no? – a provare un po’ di meccanismi in vista delle partite che verranno. Proviamo a dirlo al plurale, perché questa sera la Openjobmetis è sesta a quota 32 punti ma non può dirsi soddisfatta: per essere sicuri di andare ai playoff servirà vincere a Bologna o, in alternativa, valutare i risultati delle altre che compongono un incredibile ingorgo.
Questa sera a Varese è andato tutto bene (tranne la prevedibile vittoria di Cantù su Torino) hanno perso Trento, Trieste e pure Avellino che però è la nostra “peppa tencia” perché la Sidigas vanta un 2-0 nei confronti diretti con Ferrero e soci. A oggi, dopo 29 giornate, solo cinque squadre sono già certe di andare alla griglia per lo scudetto. Prepariamoci al tutto per tutto.
Tornando sul parquet della Enerxenia Arena, fa piacere sottolineare la bella prova di Ronnie Moore, ex di turno finalmente ficcante, come quelle dei vari Natali, Salumu o dei soliti Cain e Scrubb. E poi c’è Avramovic, tornato in campo nel finale con quattro falli, giusto il tempo di infilare due triple siderali: se non saranno playoff, questa sarà stata l’ultima esibizione del serbo a Masnago. E la standing ovation che lo ha accompagnato in panchina a 15” dalla fine spiega a dovere il segno che il ragazzo di Cacak ha lasciato nel pubblico della Città Giardino. Per questo, anche per questo, sarebbe bello che non sia questa la gara di addio.
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COLPO D’OCCHIO
Bel pubblico (oltre 4.300 ufficiali) per l’ultima di regular season alla Enerxenia Arena. In curva nord si rivede una rappresentanza degli ultras, ma senza striscioni, nella “gabbia” non manca un gruppo di rumorosi tifosi toscani. Fischi e “buu” all’indirizzo di Paolo Moretti al momento della presentazione, poi rincarati da cori durante la partita.
PALLA A DUE
Dominique Archie torna regolarmente a disposizione di Caja e in quintetto base dopo il piccolo infortunio patito contro Pesaro: i 5 iniziali sono quindi quelli di sempre a partire dall’ex di turno Moore. Moretti non può schierare l’infortunato Auda e sceglie il giovane Della Rosa per la regia, con Odum dalla panchina. Quintettone per i toscani con Mitchell, Krubally e Crosariol.
Moore torna protagonista e bomber. Avramovic a testa altissima
LA PARTITA
La prima notizia è negativa per gli ospiti: in pochi minuti il bomber Mitchell si carica di tre falli che complicano subito la vita alla Oriora, anche se le fiammate di Peak danno qualche vantaggio a Moretti. Varese però trova due triple di Moore e i lampi di Scrubb con i quali costruisce un piccolo margine nonostante lo zero di Avramovic e Cain (18-14 al 10′).
Gli arbitri poi iniziano il loro personale show che porterà Pistoia a tirare 40 liberi contro 15, 29 falli contro Varese a 14. Ferrero e Avra sono presto “nei premi” così Caja deve accelerare le rotazioni: ne benficia Salumu che colpisce da lontano e aiuta la OJM a completare un break – in cui si vede anche il serbo – non tonante ma efficace nel finale di quarto, 40-27 a metà partita.
Dal terzo periodo in poi, la Oriora cessa le proprie attività: si salvano solo i tifosi che, sostenuti dal tamburo, propongono un coro durato quasi tutto il periodo. In campo però c’è soltanto Varese, con Archie che ritrova la misura del canestro, con una difesa sempre intensa e con Moore lasciato solissimo sull’arco, libero di colpire (68-50).
Caja: “La difesa non ci lascia mai a terra. E nella ripresa sono arrivati i canestri”
IL FINALE
Moretti si piglia i soliti cori di scherno ma non può reagire, perché i suoi hanno ampiamente tirato i remi in barca nonostante i ripetuti inviti ad “andare a lavorare” da parte dei tifosi toscani. Varese al contrario non molla di un centimetro: vedere Scrubb schiacciare di forza, Archie affrontare Krubally a muso duro, Natali crivellare di colpi il canestro avversario è un piacere per chi, come il pubblico di Masnago, sa accontentarsi di uomini che si impegnano a fondo quando indossano la maglia con stampata una stella ormai prossima ai vent’anni. Il divario si allarga a dismisura fino al 98-70, con Caja che chiede ad Avramovic di buttare fuori un pallone per guadagnarsi la standing ovation. Meritata, come meritati sarebbero i playoff per questo gruppo.
Per rivivere la gara potete rileggere il nostro live: CLICCATE QUI.
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