La trimestrale di Ubi conferma il trend positivo

Victor Massiah, consigliere delegato di Ubi Banca: «Ritengo che andremo verso un’ipotesi con tassi che rimangono negativi per tutto il 2019, scenario che penalizza la componente ricavi della banca»

ubi banca apertura

«La trimestrale conferma il trend positivo. Abbiamo una conferma su tutti gli aspetti, un incremento dei ricavi e soprattutto sottolineo un incremento del margine di interesse proprio nella sua componente commerciale, abbiamo un’ottima tenuta della componente commissionale e una buona prestazione per quanto riguarda i risultati della finanza, quindi nell’insieme dei risultati molto soddisfacenti dal punto di vista dei proventi operativi». Così Victor Massiah, consigliere delegato di Ubi banca, commenta i dati della trimestrale che di fatto confermano una continuità positiva dell’istituto di credito.

L’utile del primo trimestre 2019, al netto delle poste non ricorrenti, sale a 124,9 milioni rispetto ai 121 del primo trimestre 2018, mentre l’utile netto contabile si attesta a 82,2 milioni perché influenzato dall’accordo sindacale. Cresce il margine d’interesse – conseguenza della strategia di salvaguardia degli spread posta in essere a partire dal secondo semestre 2018 -, tengono le commissioni, c’è un’ulteriore contrazione degli oneri operativi e il contenimento delle rettifiche su crediti. Sale il margine d’interesse a 445,6 milioni, in crescita rispetto ai 437,8 del primo trimestre del 2018, trascinato dalla performance commerciale. Scende anche lo spread clientela all’1,76% (1,70% nel primo trim2018): cresce il mark up sugli impieghi, ovvero la differenza fra il tasso attivo medio delle forme tecniche di impiego considerate e l’Euribor,  mentre il mark down sulla raccolta, ovvero la differenza fra il tasso passivo medio delle forme tecniche di raccolta diretta considerate e l’Euribor, rimane costante pur in presenza delle recenti emissioni istituzionali.

Si confermano solide le commissioni nette a 400,9 milioni (407,3 nel primo trimestre 2018 che beneficiavano di maggiori commissioni up front su fondi e sicav). Scendono gli oneri operativi a 604,8 milioni, in riduzione rispetto ai 623,1 milioni del primo trimestre 2018. Risulta contenuto e pari a 128,6 milioni il costo del credito (117,9 nel primo trimestre 2018 – che beneficiava di riprese sulle rettifiche collettive). I crediti deteriorati lordi scendono ulteriormente a 9 miliardi e 458 milioni di euro, segnando una riduzione di 258,4 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (-2,7%). Crescono le coperture di tutte le categorie di crediti deteriorati rispetto al 31.12.2018.

Riguardo allo scenario economico che la banca affronterà nei prossimi mesi, Massiah mantiene un sano realismo: «Ritengo che andremo verso un’ipotesi con tassi che rimangono negativi per tutto il 2019 e che comunque in arco piano non vanno sopra lo zero quindi questo è evidentemente uno scenario che penalizza la componente ricavi della banca, ma ciò nonostante il piano cercherà, proprio sotto stress per certi aspetti, di andare a identificare nuove forme di ricavi che ci permetteranno comunque di crescere. D’altra parte – e torno ai risultati di questo trimestre – in un contesto di tassi negativi, siamo comunque riusciti a far crescere i ricavi e questo non è poco».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Maggio 2019
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