Stop a Linate, per tre mesi Malpensa crescerà del 30%. “Ecco come ci stiamo preparando”
L'Airport Management Director di Sea Alessandro Fidato fa il punto sui lavori e sui tanti interventi necessari per il trasferimento dei voli da Linate: dai parcheggi ai check in, al trasferimento dei mezzi e dei lavoratori
Mancano due mesi: al 27 di luglio scatta il trasferimento dei voli dall’aeroporto di Milano Linate a Malpensa. «Tutti i cantieri sono in linea con il cronoprogramma, saremo pronti dal 26 sera» dice Alessandro Fidato, Airport Management Director.
I servizi e gli aspetti operativi da coordinare sono moltissimi: «Abbiamo un core team a cui collaborano dieci direzioni di Sea, da amministrazione e finanza, commerciale, alla security…».
I numeri – già anticipati nelle settimane scorse – sono notevoli: «Nei tre mesi avremo un incremento medio dei passeggeri del 30%, in media 25mila in più al giorno. A fronte di un aumento del 45% di movimenti». E soprattutto la settimana di picco arriverà subito, al terzo giorno di trasferimento: dal 29 luglio al 4 agosto si registrerà un aumento del 41% dei passeggeri (rispetto allo stesso picco del 2018), per un totale di 800mila in una settimana. Con un +54% di movimenti, 6mila complessivamente. Limitato il peso dell’aviazione generale, vale a dire dei jet privati, che però a Malpensa erano quasi assenti: «Si aggiungeranno 500 voli in più, un +530%».
Numeri simili – comunque inferiori – alla Malpensa del 2007, quella prima del dehubbing: «Ma attenzione: l’effetto non sarà lo stesso» spiegano da Sea. Perché sono cambiate alcune modalità gestionali (con le SID, i tracciati preimpostati di decollo, di cui spesso si discute a livello locale) ma soprattutto grazie ad aerei «estremamente meno inquinanti e rumorosi», dice Fidato. Un dato: il 70% dei movimenti riguardano gli aerei in “chapter 4”, quelli a maggior sostenibilità, mentre sono zero i voli della classe “peggiore” dal punto di vista delle emissioni di inquinanti e di rumore (per intenderci: la classe dei vecchi Md-80).
Tra i capitoli che Sea sta affrontando ci sono l’accesso ferroviario (Trenord raddoppierà la capienza dei Malpensa Express, vedi qui), il trasferimento dei lavoratori e la loro formazione all’ambiente di Malpensa(vedi qui), i nuovi parcheggi in gestione diretta (vedi qui), ma anche la gestione del traffico (dieci agenti di polizia municipale di Milano verranno a Malpensa ogni giorno), il trasferimento dei mezzi operativi di pista che richiederà un convoglio speciale nella notte tra il 26 e 27 luglio. E ancora il capitolo delicato dell’accesso stradale, con i limiti della 336 e il tentativo di trasferire quote di traffico verso l’accesso dall’A4 e dalla 336dir (primo accordo operativo: quello con Telepass, vedi qui).
Poi ci sono i cantieri “fisici” per ampliare il Terminal 1: 26 nuovi banchi check-in Schengen ottenuti riattivando un’area smantellata nel 2007, 36 complessivamente che si aggiungeranno ai duecento attivi. Sono inverce sette i nuovi gate che si stanno costruendo nell’ala più a Sud dello scalo.
Più limitato l’impatto sul Terminal 2, che vedrà solo un limitato aumento del traffico di passeggeri: qui saranno ricavati due nuovi gate ad accesso diretto.
Valore complessivo degli investimenti Sea su Malpensa: 18 milioni di euro. Per il gestore è una prova importante: «Se applicassimo l’effetto bridge su tutto l’anno si arriverebbe a 33 milioni di passeggeri» ragiona Fidato, che è stato manager anche a Napoli Capodichino e in Aeroporti di Roma. «È una grandissima opportunità per far capire, alle compagnie che già operano qua e a quelle che stanno pensano di farlo, che Malpensa ha una capacità di accogliere traffico e di gestirlo nel migliore dei modi».
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