Appalti regionali, arriva il “patto di integrità” contro la corruzione

Regione Lombardia chiederà a tutti i suoi fornitori di sottoscrivere un patto di lealtà, trasparenza e correttezza, oltre all'impegno a non offrire, accettare o chiedere somme di denaro o ricompense

corruzione

Lealtà, trasparenza e correttezza, oltre all’impegno a non offrire, accettare o chiedere somme di denaro o altre ricompense, vantaggi e benefici. Sono gli impegni che devono assumersi i partecipanti alle gare di Regione Lombardia e inseriti nel nuovo Patto di Integrità approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Bilancio, Finanza e Semplificazione Davide Caparini.  Il ‘Patto’, entrato immediatamente in vigore, prosegue il percorso di Regione Lombardia per l’estensione della massima trasparenza ai procedimenti delle sue gare d’appalto e dovrà essere sottoscritto da tutti i fornitori di beni e servizi che intendano partecipare alle gare d’appalto, pena l’esclusione.

«È un accordo con gli operatori economici -spiega il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana- che vincola i contraenti al rispetto di regole di condotta finalizzate a prevenire il verificarsi di fenomeni corruttivi e a promuovere comportamenti eticamente adeguati. Comportamenti che dovranno essere improntati ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza, nonché l’espresso impegno, in funzione di prevenzione amministrativa della corruzione, a non offrire, accettare o richiedere somme di denaro o qualsiasi altra ricompensa, vantaggio o beneficio indebito».

«Con il nuovo Patto di Integrità -commenta l’assessore Caparini- abbiamo compiuto un passo decisivo nella lotta alla corruzione, e dato uno strumento indispensabile a Regione Lombardia per la correttezza e la trasparenza di tutte le gare d’appalto». L’accettazione del Patto di integrità costituisce condizione di ammissione alle procedure di gara, a tutte le procedure negoziate e agli affidamenti anche di importo inferiore a 40.000 euro, nonché per l’iscrizione all’Elenco Fornitori Telematico». Di conseguenza, una copia del Patto di Integrità, sottoscritta per accettazione dal legale rappresentante dell’operatore economico concorrente, deve essere allegata alla documentazione amministrativa richiesta ai fini della procedura di affidamento o dell’iscrizione all’Elenco Fornitori Telematico Sintel. Per i consorzi ordinari o raggruppamenti temporanei l’obbligo riguarda tutti i consorziati o partecipanti al raggruppamento o consorzio. Il sottoscrittore dovrà rispettare i contenuti del Patto di Integrità anche nei contratti stipulati con i subcontraenti, ovvero subappaltatori.

«Chi sottoscrive il nostro ‘Patto’ -entra nel merito l’assessore Caparini- si impegna a non perseguire condotte finalizzate ad alterare le procedure di aggiudicazione o la corretta esecuzione dei contratti, a non ricorrere alla mediazione o altra opera di terzi ai fini dell’aggiudicazione o gestione del contratto, a non corrispondere ad alcuno, direttamente o tramite terzi, ivi compresi soggetti collegati o controllati, somme di danaro o altre utilità al fine di facilitare l’aggiudicazione o gestione del contratto».

Inoltre, il sottoscrittore si impegna a rendere, per quanto di propria conoscenza, una dichiarazione sostitutiva concernente l’eventuale sussistenza di conflitti di interessi, anche potenziali, rispetto ai soggetti che intervengono nella procedura di gara o nella fase esecutiva e a comunicare qualsiasi conflitto di interesse che insorga successivamente. Il Patto di Integrità ha efficacia dal momento della presentazione delle offerte, in fase di affidamento di contratti di lavori, servizi e forniture e sino alla completa esecuzione dei contratti aggiudicati.

«La violazione da parte dell’operatore economico, sia in veste di concorrente che di aggiudicatario, di uno qualsiasi degli obblighi previsti dal Patto di Integrità -rimarca l’assessore Caparini- comporta l’esclusione dalla procedura di affidamento e l’escussione della cauzione provvisoria».  Qualora la violazione sia riscontrata e/o commessa nella fase successiva all’aggiudicazione e durante l’esecuzione contrattuale, l’applicazione di una penale sino al 5% del valore del contratto, e/o la revoca dell’aggiudicazione, o la risoluzione di diritto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1456 del codice civile, del contratto eventualmente stipulato e l’escussione della cauzione provvisoria o definitiva. È fatto salvo il diritto al risarcimento del danno a favore di Regione Lombardia. Il responsabile per la prevenzione della corruzione e la trasparenza di Regione Lombardia, laddove ritenga sussistano gli estremi di un reato, denuncia i fatti all’Autorità giudiziaria o ad altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Giugno 2019
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