Cyber risk e data breach: una volta su 5 a rubare i dati è un dipendente
Se ne parlerà il 22 giugno al Festival del Lavoro in programma a Milano. Stigliano (consulenti del lavoro): «La necessità di tutelarsi dalle violazioni informatiche è molto alta»
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Si parla molto di privacy e forse non abbastanza dell’altro lato della medaglia, il
cybercrime, ovvero la sottrazione informatica di informazioni (data breach), denaro o entrambi, che negli ultimi anni sembra dilagare, nonostante le normative sempre più severe e stringenti in materia. Le aziende sono preparate ad affrontare questi rischi? «I dati ci dicono di no – spiega Vera Stigliano, presidente dell’Ordine dei consulenti del Lavoro di Varese – da una recente indagine di Accenture emerge come oltre la metà dei dirigenti di azienda sia preoccupata per il cybercrime, senza però sapere come reagire».
Secondo un’indagine Clusit gli attacchi informatici “gravi” avrebbero registrato un +35% nel 2018 rispetto al 2017, anno in cui, secondo la stessa fonte, già si era registrato un +240% rispetto al 2011. Oltre ai casi che fanno più scalpore, come quello di Facebook, sono milioni i dati violati ogni anno ma in molti casi i data breach non vengono neppure segnalati da aziende o professionisti che hanno subito il furto, non tanto per evitare le sanzioni, quanto piuttosto per il rischio di perdere credibilità.
In termini di reputazione il costo di un simile episodio è altissimo perché, nei casi più gravi, l’azienda è costretta a informare i soggetti di cui sono stati violati i dati, perdendo affidabilità agli occhi della clientela.
«La necessità di tutelarsi dalle violazioni informatiche è molto alta non solo dal punto di vista tecnico, ma anche nella gestione dei rapporti di lavoro e dell’organizzazione del lavoro, perché almeno una volta su 5 a rubare i dati è un dipendente», avverte la Stigliano precisando che nella migliore delle ipotesi la causa è banalmente una distrazione, ma non sono da sottovalutare anche i casi scatenati da un desiderio di rivalsa del dipendente insoddisfatto, per arrivare solo in ultima istanza alla categoria dei veri e propri criminali.
L’occasione per approfondire questi temi con due massimi esperti del settore quali Adelio Luraghi (privacy officer e consulente privacy per Tüv Italia) e Sergio Ettore Mozzarelli (Channel sales manager Italy SangforThecnology) è per sabato 22 giugno alle ore 9.30 al Laboratorio delle idee del Mi.Co per l’incontro intitolato “Cyber risk e del data breach, ovvero manipolazioni di dati e violazioni della privacy” promosso in occasione della 10^ edizione del Festival del Lavoro, la manifestazione nazionale dei Consulenti del lavoro in programma a Milano dal 20 al 22 maggio. Tre giorni di dibattiti e confronti sull’attualità e soprattutto sul futuro del mondo del lavoro tra innovazione, diritti e crescita.
Alla tre giorni di eventi possono partecipare gratuitamente manager, professionisti, dipendenti e tutti i cittadini interessati iscrivendosi a questo link: http://www.festivaldellavoro.it/iscrizione/ .
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