Esplode un caso Cinque stelle a Malnate
Sfiorata la rissa nel M5S. Giovanni Gulino ha firmato l'apparentamento con la candidata del centro destra sua figlia. È intervenuto il parlamentare Invidia: "L'unico a poter decidere per noi è il nostro candidato Domenico Mancino"
Il padre della candidata sindaca della Lega ha firmato l’accordo con il centrodestra contro il parere del portavoce del Movimento Cinque stelle e per poco non scoppia la rissa.
Giovanni Gulino era in comune dove aveva da poco firmato l’apparentamento con Daniela quando è arrivato Domenico Mancino, candidato per il M5S e depositario del simbolo del movimento. Tra i due è nata una discussione e hanno dovuto separarli.
Una situazione che era diventata incandescente già ieri quando la Gulino aveva programmata una riunione con il via libera della Lega per raggiungere un accordo. Mancino non era andato e stamattina si è trovato di fronte al fatto compiuto. “Hanno votato in mia assenza e questo è grave – ha affermato Mancino – Ho già avvisato Nicolò Invidia, il deputato che è il nostro referente, e mi ha confermato che questi personaggi vanno espulsi. Toglierò Gulino dalla nostra chat tanto più che lui non è nemmeno un nostro iscritto. In ogni caso non potranno usare il nostro simbolo”.
Per il Movimento 5 stelle la situazione è complicata e che rischia di diventare un caso nazionale perché il candidato sindaco e depositario del simbolo Domenico Mancino era stato chiaro: “Noi non possiamo apparentarci e non ci interessa fare accordi con la Lega”. Le cose invece sono andate diversamente e stamattina l’accordo è stato firmato.
“Sappiamo che ci sono state discussioni – spiega Daniela Gulino – ma hanno votato ed è passata la decisione per l’apparentamento. È tutto regolare perché questo formalmente andava firmato da chi ha depositato la lista e non dal candidato sindaco. Ci siamo riusciti – ha detto contenta Daniela Gulino – con il M5S è stato fatto un contratto di governo, mentre per Fratelli d’Italia il discorso è diverso perché sono nostri naturali alleati. Se vinceremo le elezioni valuteremo come comporre la giunta”.
La questione però è delicata perché a firmare quell’accordo è Giovanni Gulino, padre della candidata sindaco del centrodestra. Lui non poteva candidarsi perché le regole del movimento 5 stelle non lo permettevano in quanto aveva avuto precedenti esperienze politiche. Intorno a lui già in passato c’era stato qualche malumore tanto che era già dovuto intervenire qualcuno da fuori Malnate per evitare che lui si prendesse spazi che non poteva. Ora però la frittata è fatta.
Il deputato Nicolò Invidia interpellato da Varesenews è intervenuto sulla questione. “Il nostro referente a Malnate è Domenico Mancino e solo lui può prendere decisioni. Chiunque abbia deciso qualcosa di diverso è fuori dal Movimento e ne risponderà”.
A poco tempo di distanza è arrivata anche la posizione ufficiale del M5s: “la linea del Movimento 5 stelle è una, nessun apparentamento a livello locale”. A darla sono i massimi esponenti istituzionali in provincia di Varese: il senatore Gianluigi Paragone, il deputato Nicolò Invidia e il consigliere regionale Roberto Cenci che spiegano.
La linea ufficiale del M5s: “Nessun apparentamento a Malnate”
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