La cava “La Brusata” rinasce grazie agli Amici del Monte Orsa
Domenica 16 giugno, alle 16, l'inaugurazione dell'antica cava recuperata con un grande lavoro dai volontari dell'associazione Amo
Finalmente il tanto atteso momento dell’inaugurazione è arrivato. Domenica 16 giugno, a partire dalle 16, si terrà il taglio del nastro della cava “La Brusata”, recuperata con un grande lavoro dai volontari dell’associazione Amo – Amici del Monte Orsa.
«Dopo 18 mesi di incessante lavoro di un nutrito numero di volontari del gruppo, la Cava è pronta ad offrirsi ai tanti appassionati della montagna che vorranno avere l’opportunità di raggiungere questo luogo ricco di storia, di natura, di bellezza – dice la presidente di Amo, Milena Rizzo – Nel gennaio del 2018 l’Associazione Amici del Monte Orsa ha dato inizio ai lavori di pulizia dell’area antistante la cava, andando a creare ampi spazi che permettono di vedere da varie angolazioni la bellezza e la magnificenza di questo luogo. Attraverso il certosino lavoro di alcuni di loro si è dato inizio alla creazione di una serie di muretti a secco contenitivi che arrivano a superare i 100 metri lineari di lunghezza e che formano due balconi di una bellezza unica nel loro genere, messi in sicurezza da staccionate realizzate con pali di castagni caduti recuperati nel bosco. Tanti sono stati i contributi di persone comuni che hanno voluto offrire il loro lavoro per rendere questo luogo sempre più accogliente e vicino a ciò che ha creato l’economia di questi paesi: il recupero e l’installazione in loco di un antico argano in castagno della lunghezza di oltre 4 metri, la realizzazione di un pozzetto di raccolta delle acque piovane per permettere ai nostri amici a quattro zampe di trovare acqua per dissetarsi e un crocefisso scolpito in un tronco di legno di notevole fattura realizzato da un artista locale».
Un lavoro davvero incredibile, per ridare dignità ad un luogo di grande fascino, ricco di storia, e restituirlo alla comunità.
Attiva fin dal 1400, la cava “La Brusata” di Saltrio ha fornito la “pietra grigia” che è andata ad ornare i più importanti monumenti italiani e del mondo, tra cui alcune colonne del Duomo di Milano, della Mole Antonelliana a Torino e della Cattedrale di Lugano).
I massi estratti venivano portati ai laboratori nel sottostante paese di Saltrio su dei carri appositamente costruiti trascinati da buoi e qui trasformati dalle abili mani di artisti della pietra in colonne, capitelli, acquasantiere, altari e portali.
«Si narra che nella zona di Saltrio e Viggiù alla fine del 1800 le numerose cave davano lavoro a circa 500 persone – aggiunge Milena Rizzo – A seguito di un grave incidente occorso a due cavatori per lo scivolamento di un enorme masso di pietra e a causa delle mutate condizioni di mercato, alla fine degli anni ’30 la cava La Brusata cessò la sua attività estrattiva».
All’inaugurazione interverranno una quarantina di elementi della Filarmonica Saltriese che per l’occasione eseguiranno alcuni brani di Ennio Morricone e, per finire, sarà resa pubblica la ricetta del “piatto del cavatore” creata dallo scultore Michelangelo Buonarroti.
Al termine un delizioso aperitivo con i volontari di Amo che racconteranno i dettagli dello straordinario intervento eseguito per riportare alla vita la cava.
Per seguire le iniziative e gli eventi organizzati da Amo – Amici del Monte Orsa ci sono il sito dell’associazione e la loro pagina Facebook
Come arrivare
Da Viggiù – Si può salire da Viggiù con circa 30 minuti di cammino, arrivando in auto fino al parcheggio del Monte Sant’Elia, dove si lascia la macchina e si prende la strada che porta al Monte Croce. Sul percorso è indicata la deviazione per la cava.
Da Saltrio – Per salire da Saltrio si lascia la macchina in zona cimitero e sempre in 30 minuti di cammino, leggermente più impegnativo, seguendo le indicazioni per il Monte Orsa si incontra la deviazione per raggiungere la cava
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