La Gulino trova gli accordi con il M5S e FdI a Malnate
In vista del ballottaggio la candidata della Lega ha stipulato un accordo firmato da Sandro Damiani per FdI e da Giovanni Gulino per il M5S. Il candidato del movimento Domenico Mancino si dissocia da quelle scelte
La candidata sindaco del centro destra trova gli accordi con il Movimento Cinque stelle e con Fratelli d’Italia. Proprio in questo ordine domenica mattina sono stati siglati in comune gli apparentamenti in vista del ballottaggio.
“Ci siamo riusciti – ha detto contenta Daniela Gulino – con il M5S è stato fatto un contratto di governo, mentre per Fratelli d’Italia il discorso è diverso perché sono nostri naturali alleati. Se vinceremo le elezioni valuteremo come comporre la giunta”.
Per il Movimento 5 stelle la situazione è complicata e che rischia di diventare un caso nazionale perché il candidato sindaco e depositario del simbolo Domenico Mancino era stato chiaro: “Noi non possiamo apparentarci e non ci interessa fare accordi con la Lega”. Le cose invece sono andate diversamente e stamattina l’accordo è stato firmato.
“Sappiamo che ci sono state discussioni – prosegue Daniela Gulino – ma hanno votato ed è passata la decisione per l’apparentamento. È tutto regolare perché questo formalmente andava firmato da chi ha depositato la lista e non dal candidato sindaco”.
La questione è delicata perché a firmare quell’accordo è Giovanni Gulino, padre della candidata sindaco del centrodestra. Lui non poteva candidarsi perché le regole del movimento 5 stelle non lo permettevano in quanto aveva avuto precedenti esperienze politiche. Domenico Mancino non aveva nemmeno voluto partecipare all’incontro preparatorio perché riteneva che non esistessero le condizioni nemmeno per discuterne.
“Hanno votato in mia assenza e questo è grave – ha affermato Mancino – Ho già avvisato Nicolò Invidia, il deputato che è il nostro referente e mi ha confermato che questi personaggi vanno espulsi. Toglierò Gulino dalla nostra chat tanto più che lui non è nemmeno un nostro iscritto. In ogni caso non potranno usare il nostro simbolo”.
Un incontro sui possibili punti in comune per i programmi tra il M5S e la candidata del Centro sinistra Irene Bellifemine c’era stato, ma senza alcuno sbocco, soprattutto dopo la richiesta di Giovanni Gulino di avere un assessorato per loro.
Al primo turno Domenico Mancino, candidato per il M5S aveva preso 593 voto pari al 7,24 percento. Un pacchetto di preferenze che farebbero gola alla candidata leghista per pareggiare i conti con Irene Bellifemine che si era attestata al 45 percento.
Mancino ha sempre dichiarato la sua linea nei confronti del movimento e lo aveva ribadito nel confronto elettorale tenuto nell’aula magna delle scuole. «Mi sono candidato per poter avere una presenza in città. Non voleva farlo nessuno e così ho accettato. A noi però non interessa fare accordi».
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