Merito e impegno, così le donne imprenditrici conciliano vita e lavoro
Il tema è stato affrontato durante la tavola rotonda organizzata da Uniascom alle Ville Ponti. Presente anche Martina Valcepina, campionessa italiana e atleta olimpica di pattinaggio su ghiaccio
Donna di 50 anni, titolare o socia di un’impresa medio piccola dedicata al commercio o alla ristorazione. Sposata con figli già grandi e impegnata nella sua attività per oltre 40 ore a settimana. Sotto di lei pochi dipendenti e spesso familiari. Questo è l’identikit dell’imprenditrice media della provincia di Varese realizzato dalla docente Franca Maino e dal ricercatore Federico Razetti dell’Università degli studi di Milano.
In provincia di Varese, ma anche in Lombardia, le donne imprenditrici sono in continua crescita e gestiscono il 20% delle aziende del nostro territorio. Non sono rare le discussioni riguardo a come le lavoratrici dipendenti conciliano il lavoro con la famiglia e il tempo libero, ma sempre più spesso il problema viene affrontato anche sul lato imprenditrice. Per questo motivo, il sindacato “Terziario donna” di Confcommercio Varese ha organizzato un incontro per conoscere come le donne proprietarie o socie d’azienda riescono a conciliare il lavoro con la vita privata. Alla tavola rotonda è intervenuta anche Martina Valcepina, campionessa italiana e atleta olimpica di pattinaggio su ghiaccio specialità short track.
«Se le quote rosa politiche – ha fatto sapere Cristina Riganti, presidente di “Terziario donna” – mettono donne in posizione di potere solo per il loro genere, le donne imprenditrici hanno raggiunto le loro posizioni grazie al merito e all’impegno. Queste donne fanno gli stessi sacrifici dei loro colleghi uomini, ma spesso hanno un secondo lavoro: la famiglia».
«Proprio per aiutare le donne a trovare o ritrovare un lavoro – ha spiegato Silvia Piani, assessore di regione Lombardia alle pari opportunità – abbiamo dato al via nel 2015 al progetto “Asili gratis”. In collaborazione con le amministrazioni comunali, abbiamo agevolato l’accesso a questo servizio per le coppie lavoratrici in difficoltà. Spesso le donne vittime di violenza domestica fanno più fatica a liberarsi da questa situazione se disoccupate. Pensiamo che questo progetto aiuterà anche queste persone».
«Il mondo economico – ha dichiarato Davide Galimberti, sindaco di Varese – è fortunatamente cambiato e molte donne lavorano. Siamo convinti che gli enti locali possano dare un grosso aiuto per la conciliazione vita lavoro attraverso politiche di supporto reale, il potenziamento dei servizi parascolastici e delle società sportive».
«Il primo piano territoriale di Ats per la conciliazione vita lavoro – ha spiegato Marco Orsenigo, responsabile coordinamento Reti di Ats Insubria – è partito nel 2011. Nel 2019 si concluderà il terzo e nel 2020 sarà necessario realizzare il quarto. Chiunque fosse interessato a partecipare a un piano territoriale deve aderire a una rete, far parte di un ente che proponi il progetto, definire quali saranno le azioni di conciliazione e contribuire a un cofinanziamento del 30%, che può non essere monetario, ma ad esempio coperto con le ore lavoro».
In chiusura d’incontro, la campionessa di pattinaggio Martina Valcepina ha raccontato la sua esperienza. «Ho scoperto di aspettare la mia prima bambina mentre ero alle Olimpiadi di Sochi – ha detto l’atleta olimpica -.Non è stato facile riprendere a pattinare dopo la gravidanza e ho pensato di smettere, ma i miei genitori e il mio allenatore mi hanno spinto a continuare. Ho deciso di trasformare quello che sembrava un ostacolo in un punto di forza e per questo mi sento di dirvi di continuare a seguire tutti i vostri sogni, anche se può rivelarsi molto difficile».
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