Sciopero dei metalmeccanici: alla Whirlpool ha aderito il 100%
Cinquecento lavoratori su sette pullman e con mezzi propri hanno raggiunto Milano per partecipare alla manifestazione che ha radunato ben 30mila metalmeccanici . Fiom, Fim e Uilm soddisfatti del risultato: «La linea unitaria ha ripagato»

All’attivo di Malpensafiere i tre segretari regionali di Fiom, Fim e Uil, Pagano, Donegà e Gritti, avevano promesso una presenza massiccia in piazza a Milano. Un impegno che è stato mantenuto considerata la partecipazione delle tute blu alla manifestazione. A Milano erano presenti in trentamila, tra cui anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il suo predecessore Susanna Camusso. In prima fila nel corteo, partito da Corso Venezia, il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, che ha ricordato il momento delicato della situazione economica italiana. «Il Governo in questa permanente campagna elettorale fa un po’ come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave?».
Lo sciopero di otto ore dei metalmeccanici è stato accompagnato da tre manifestazioni in contemporanea a Milano, Firenze e Napoli, promosse unitariamente da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. Un segnale molto forte indirizzato soprattutto al governo. Il documento “Futuro per l’industria” stilato dei sindacati di categoria chiedeva infatti di rimettere al centro il lavoro, la politica industriale, i salari e i diritti.
Le numerose crisi industriali, tra cui Ilva di Taranto e Whirlpool, letteralmente esplose negli ultimi mesi, indicano un chiaro stravolgimento del clima sindacale in Italia, dove l’autunno caldo è arrivato in anticipo di almeno tre mesi. Le tute blu hanno dato una dimostrazione di forza che ora si tradurrà sul piano contrattuale e allo stesso tempo hanno aperto la strada a quelle categorie che da tempo attendono novità sul proprio contratto.
«Questo era uno sciopero più difficile rispetto a quello di tre anni fa per il rinnovo del contratto – spiega Nino Cartosio segretario provinciale della Fiom Cgil – Eppure la risposta dei lavoratori è stata notevole, abbiamo fatto due pullman in più per un totale di 370 lavoratori che diventano 500 se sommati a quelli che hanno raggiunto Milano con i mezzi propri. L’adesione nelle fabbriche, non solo in quelle grandi, è stata molto alta».
Particolarmente emozionata Chiara Cola rsu della Uilm alla Whirlpool che è salita sul palco di Milano dove ha tenuto un intervento. «Una piazza numerosa, colorata con le bandiere di tutti i sindacati metalmeccanici – sottolinea la sindacalista – è stato il coronamento di un grande lavoro fatto nelle fabbriche. Far parte di una delle tre grandi manifestazioni è un bel risultato e spero che a questo punto il governo si sieda al tavolo per discutere con noi. L’Italia ha bisogno di una politica industriale per premiare quelle imprese che non delocalizzano ma continuano a investire nel nostro paese. E poi c’è tutto il resto che da sempre tutti i governi dicono di voler cambiare ma che rimane sempre immutato. Mi riferisco al cuneo fiscale, alla certezza del diritto, al peso della burocrazia e alle infrastrutture, interventi che vanno fatti per rendere più attrattivo il sistema Paese».
ALTA ADESIONE ALLO SCIOPERO NELLE FABBRICHE DI VARESE
Le oltre 200 assemblee fatte unitariamente da Fiom, Fim e Uilm per la preparazione allo sciopero alla fine hanno sortito l’effetto voluto. L’adesione allo sciopero nelle fabbriche è stata molto alta. Alla Whirlpool di Cassinetta di Biandronno si è sfiorato il 100%, a Vergiate nella divisione elicotteri di Leonardo ha scioperato il 90% dei lavoratori, l’80% all’Acsa Steel Forgings di Oggiona Santo Stefano e alla Comerio Ercole di Busto Arsizio. Stessa percentuale alla Afros di Caronno Pertusella e alla Monteferro di Monvalle. Adesione alta anche alla Bticino il 58% nello stabilimento di Varese e il 52% in quello di Tradate, il 60% alla Lu-Ve di Uboldo così come all’Aermacchi di Venegono Superiore. Buona anche l’adesione degli impiegati soprattutto del gruppo Leonardo, intorno al 50%.
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