Taglio del nastro per il centro diurno autismo
Inaugurata ieri, sabato 15 giugno la nuova “casetta” di Aias, fulcro di quello che già da un paio di settimane è il Centro Diurno Autismo, attaccato alla Sede centrale dell’associazione in Via Alba 30
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Inaugurata ieri, sabato 15 giugno la nuova “casetta” di Aias, fulcro di quello che già da un paio di settimane è il Centro Diurno Autismo, attaccato alla Sede centrale dell’associazione in Via Alba 30.
Situato dalla sua apertura nel 2012 a Somma Lombardo, gli sforzi congiunti del Comune di Busto Arsizio, di Agesp e della Fondazione Comunitaria del Varesotto hanno permesso di trasformare quella che era la vecchia casa del custode in una struttura all’avanguardia, venendo in contro alle richieste delle famiglie bustocche di accorciare il tragitto per ricorrere alla terapia.
A portare i saluti del sindaco Emanuele Antonelli ci ha pensato la neoeletta europarlamentare Isabella Tovaglieri: «Questo nuovo servizio conferma la sensibilità e l’attenzione con cui da decenni AIAS si prende cura dei bambini più fragili. Una struttura sempre al passo con le innovazioni terapeutiche, in grado quindi di rispondere alle esigenze sempre più complesse di un’utenza sempre più vasta. Il Comune è orgoglioso di aver risparmiato alle famiglie quella piccola fatica quotidiana dello spostamento per far fronte a quelle enormi difficoltà in cui si trovano quotidianamente». La “casetta”, come è già stata ribattezzata, accoglierà 10 bambini affetti da autismo di grado severo, e secondo il presidente di AIAS Bruno Ceccuzzi segna “una seconda nascita della nostra associazione”.
Tra le molte autorità presenti, da segnalare anche l’intervento del consigliere di Regione Lombardia Emanuele Monti: “Quello dell’autismo è un tema che ricade su più tavoli di studio, ed è un fenomeno in forte crescita: le stime ci dicono che è quasi triplicato negli ultimi 5 anni. Per questo la Regione guarda con molto interesse alle iniziative di AIAS, come modello da replicare su tutto il territorio lombardo”.
Dopo la benedizione di monsignore Severino Pagani e il taglio del nastro, gli ospiti hanno potuto fare un giro nella struttura, già vissuta dagli utenti in queste prime due settimane. “Abbiamo fatto una scommessa nel 2012- dichiara il direttore sanitario Fabio Mairani– ed era quella di cambiare l’approccio con cui trattiamo l’autismo. Qui i bambini possono, con enorme lavoro da parte loro e dello staff, incorporare in sé quegli strumenti necessari a fare dei passi avanti, per essere successivamente accettati in contesti meno invasivi, o comunque apprendere competenze spendibili nella vita di tutti i giorni”.
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