Addio a Gian Pietro Rossi, per sette volte sindaco di Busto Arsizio
Si è spento questa notte all'età di 92 anni. Il sindaco: "È morto il papà di tutti noi". Gigi Farioli: «Grazie alla sua determinazione e all'amore per il suo territorio è riuscito a fare di questo comune un’eccellenza».
Si è spento questa notte, all’età di 92 anni, il senatore Gian Pietro Rossi per sette volte sindaco di Busto Arsizio.
Nel 1960 venne eletto per la prima volta in consiglio comunale a Busto Arsizio, diventando assessore all’Urbanistica. L’anno successivo, dopo una crisi di giunta, venne nominato sindaco e, all’età di 33 anni, divenne il più giovane sindaco di una città con oltre 50.000 abitanti. Tra il 1964 e il 1990 fu primo cittadino di Busto Arsizio per altre sei volte, e fu poi nominato sindaco emerito. Nel 1976 fece il suo primo ingresso in Senato con la DC.
Nel 1993 fu coinvolto nello scandalo di Tangentopoli assieme ad alcuni componenti della Giunta Comunale, ma nel 2005 fu assolto con formula piena.
Sposato con Renata Crespi, ha avuto cinque figli.
«È come se fosse morto il papà di tutti noi – commenta il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli – Ci seguiva da vicino: ci rimproverava quando, a suo parere, facevamo qualcosa di sbagliato o ci lodava quando apprezzava il nostro lavoro. Era una persona innamorata della politica, era la sua vita. Per me è stato un colpo ancora più forte sapere della sua morte, gli ero davvero affezionato e in più era amico di mio padre, scomparso alla stessa età due mesi fa. Stiamo predisponendo il Tempio Civico: lì sarà allestita la camera ardente. È il giusto riconoscimento per un uomo che ha fatto molto per la sua città»
«Se ne va una punto fondamentale per la città di Busto Arsizio» commenta invece l’ex sindaco Gigi Farioli «Grazie alla sua determinazione, alle sue idee innovative e l’amore per il suo territorio è riuscito a fare di questo comune un’eccellenza».
Durante le sue amministrazioni Gian Pietro Rossi ha contribuito all’avvio della costruzione del Palazzetto dello Sport PalaYamamy, al terminal Hupac e all’interramento delle Ferrovie Nord ed altro ancora.
«È sempre stato un combattente per libertà e per la democrazia. Da giovane ha preso parte al gruppo scout antifascista contribuendo a salvare diverse persone» continua il sindaco.«Nel 1976, alla città di Busto è stata conferita la medaglia di bronzo al valore militare durante la resistenza al Fascismo e al Nazismo, mentre era a Palazzo Madama».
Nel 2018 aveva ripreso la parola pubblicamente per sostenere un’iniziativa antifascista unitaria, mettendo insieme le due associazioni partigiane, l’Anpi e la Fivl (Federazione Italiana Volontari della Libertà, i partigiani d’area moderata, molto presenti a Busto).
Oltre che politico della DC è stato anche un imprenditore di successo. Creò la Rossi Materie Plastiche e fu Presidente del Cotonificio di Solbiate Olona. Fu uno dei fondatori della casa discografica milanese Ri-FI.
«Ho collaborato con lui per diversi anni sia nelle sale del Comune di Busto sia al di fuori – conclude Farioli -. Non ha mai smesso di stimolarmi a continuare a investire nel futuro e anche nei momenti più difficili della sua privata, ho potuto vedere che non è mai mancato agli impegni per servire la città».
La salma di Gian Pietro si trova ora presso la camera mortuaria dell’Istituto La Provvidenza e da giovedì 25 luglio alle ore 16 sarà trasferita al Tempio Civico Sant’Anna di Via Fratelli d’Italia. Dopo la funzione religiosa proseguirà per il Tempio Crematorio di Trecate. Il santo rosario verrà recitato giovedì 25 luglio alle ore 18 nella Chiesa di Santa Maria.
Per permettere ai cittadini di esprimere il proprio cordoglio, la camera ardente sarà allestita domani, giovedì 25 luglio, al Tempio Civico S. Anna, dalle 16.00 alle 22.00, e venerdì 26 luglio dalle 8.00 a poco prima delle esequie che saranno celebrate da mons. Severino Pagani alle 10.45 in Basilica San Giovanni. Il Rosario è in programma alle 18.00 di giovedì nel santuario di Santa Maria.
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