Azzalin lancia la sua candidatura come assessore alla Cultura: “Lo devo alla città”
Il noto medico dentista e apprezzato poeta e scrittore si mette a disposizione con la spinta di una fetta del mondo della cultura cittadine: "Unire globale e locale partendo da Varese Natura"
![dino azzalin](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2019/07/dino-azzalin-748535.610x431.jpg)
Dino Azzalin ha voluto radunare tutti i suoi sostenitori, ovvero quella parte di mondo della cultura varesina che lo ha proposto come assessore alla Cultura per la città di Varese al sindaco Galimberti: «A tutti voi dico grazie. Alla città di Varese dico che sono a disposizione» – ha esordito Azzalin in un incontro, al quale ha preso parte anche il presidente della commissione cultura Franco Spatola, al primo piano del bar Zamberletti.
Il noto dentista varesino, apprezzato poeta e scrittore, ha spiegato i motivi di questa candidatura e la possibilità di proseguire il buon lavoro iniziato dall’assessore dimissionario Cecchi: «Non appartengo a conventicole, non faccio politica e mi occupo di cultura in maniera del tutto privata. Varese mi ha dato la possibilità di esprimermi e per questo ho voglia di impegnarmi per questa città. Il programma di Varese Natura è importante e va portato a termine. C’è un anno e mezzo di tempo, non moltissimo, ma possiamo fare ancora cose importanti».
Azzalin sa di avere dalla sua una fetta importante del variegato mondo culturale varesino: associazioni culturali, artistiche, compagnie teatrali, scuole. Con loro vuole creare una rete che possa proporre nuove iniziative che uniscano cultura e turismo: «Bisogna unire locale e globale come mi ha insegnato il mio maestro Zanzotto per dare una proposta culturale che valorizzi ciò che di buono c’è in città e che porti qualcosa da fuori» – ha detto il poeta.
Accanto a lui c’era anche il presidente della commissione cultura Franco Spatola che ha giustificato l’assenza del sindaco Davide Galimberti, gravato da altri impegni istituzionali: «Questo incontro ha il significato di una raccolta della partecipazione popolare. Non c’è un’ideologia ma c’è un programma da seguire. Abbiamo i musei, la biblioteca, le ville che stiamo valorizzando nonostante la difficoltà finanziaria. Andiamo avanti in questa direzione».
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