Cascate di Cittiglio, “Quei sentieri sono pericolosi”
Diversi i cartelli che segnalano la pericolosità dei sentieri che portano alla seconda e alla terza cascata. Il vicesindaco Galliani: "Stanziati 140mila euro per la pulizia"
«Quei sentieri sono pericolosi, ci sono dei cartelli che lo indicano ma le persone non sembrano guardarli». All’indomani della tragedia che ha visto un ragazzo di 22 anni, Matteo Rossi, perdere la vita alle cascate di Cittiglio, in molto tornano a ribadire quanto quei luoghi siano pericolosi. «La sua morte ha sconvolto tutti – spiega il vicesindaco di Cittiglio Giuseppe Galliani –. Il ragazzo è caduto da un punto fuori dal tracciato ma ribadiamo che si tratta di percorsi per esperti e da affrontare con la giusta attrezzatura. Ci sono persone che si incamminano su quelle strade con le infradito, sottovalutano la situazione».
Incastonate in mezzo al bosco, le cascate di Cittiglio sono uno dei luoghi più frequentati durante la bella stagione. La prima è raggiungibile facilmente a piedi, tramite un percorso accessibile a tutti mentre la seconda e la terza sono raggiungibili solo tramite due sentieri segnalati come pericolosi, tanto che negli anni si sono registrati diversi interventi di soccorso.
«Durante la bella stagione vengono frequentate da migliaia di persone, sopratutto durante il fine settimana o nei giorni festivi. Nelle giornate di Pasqua e Pasquetta abbiamo contato fino a seicento persone. La scorsa settimana, durante la festa degli Alpini ce n’erano molte di più ma il problema è quanto le persone tentano di raggiungere la seconda e la terza cascata», continua Galliani.
Da anni infatti, i sentieri sono fragili e impervi: «I forti temporali degli ultimi anni li hanno resi più pericolosi. Il bosco è formato da alberi vecchi e grossi che quando cadono vanno ad intaccare il terreno, rendendolo più fragile e instabile». E l’amministrazione cerca fondi per poterli sistemare: «Quest’anno abbiamo avuto un finanziamento di 80 mila euro da parte di Comunità Montana, ai quali l’amministrazione comunale andrà ad aggiungere 60 mila euro. Una quota che servirà per pulire il versante che dalla prima cascata va alla seconda e renderla più pulita». Il passaggio successivo, continua Galliani, «sarebbe quello di costruire un sentiero in sicurezza ma mancano i fondi. Parliamo di lavori di un centinaio di migliaia di euro».
I lavori di pulizia verranno conclusi entro l’autunno ma «questo non basterà a rendere i sentieri sicuri. Dobbiamo tutti renderci conto che si tratta di un bosco con dei pericoli ed è necessario avere accortezza. Inoltre, mi chiedo, se rendiamo quei posti ancora più accessibili, cosa succede? Cosa può succedere con un afflusso di gente ancora maggiore?».
Anche il Soccorso Alpino infatti, raccomanda prudenza: «I consigli che diamo per affrontare questi luoghi partono sempre da alcune semplici ma importanti precauzioni – spiega Luca Boldrini, responsabile della stazione di Varese della delegazione Lariana del CNSAS -. In primo luogo indossare sempre calzature adeguate. Muoversi con prudenza. Non avvicinarsi ai grandi dislivelli e in particolare ai salti d’acqua. E, fattore davvero importante, non affrontare escursioni in luoghi anche vicini, ma in presenza di allerte meteo per fenomeni in arrivo».
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Lavori per un totale di 140000 euro quindi? Son mica pochi…