Il Centrodestra di Lonate fa quadrato. E rovescia la responsabilità su Rivolta
L'attuale coalizione di minoranza esprime "la totale e più ferma condanna forma d'illegalità". E riconduce il malaffare alla fase prima del 2017. "Noi inconsapevoli di questi fenomeni"
Il “Centrodestra per Lonate” fa quadrato. E respinge le accuse di contiguità tra l’attuale centrodestra lonatese e il mondo della criminalità organizzata, ben radicato nel paesone vicino a Malpensa. «Il nostro gruppo consiliare e la nostra coalizione (in particolar modo Forza Italia) esprimono la loro totale e più ferma condanna per ogni malaffare o forma d’illegalità».
Anzi: il centrodestra si dice totalmente estraneo ai legami con la ndrangheta: «Apprendiamo dalla stampa che la nostra lista avrebbe goduto dell’appoggio di voti legati a questi gruppi criminali. La cosa ci sgomenta e disgusta e ce ne dichiariamo estranei, totalmente inconsapevoli di detti fenomeni».
Il centrodestra poi fa una sottolineatura rivendicando – implicitamente – il diritto comunque a rappresentare anche la comunità di Cirò Marina, distinguendola dalla criminalità organizzata: «Anche se questo fosse accaduto (abbiamo fiducia lo accerteranno le indagini) siamo certi che sono state molte di più le persone brave, oneste e lavoratrici, senza distinzione di origine geografica, che ci hanno sostenuto e dato la loro fiducia. Queste persone non devono in alcun modo vergognarsi ed è proprio per loro che ci sentiamo rafforzati nel nostro mandato, volendo portare la loro voce in Consiglio Comunale, al di là dell’immotivato imbarazzo che qualcuno potrebbe provare».
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La responsabilità viene rovesciata su Danilo Rivolta. «Il nostro candidato sindaco (Ausilia Angelino) è stato scelto da tutte le forze politiche proprio per il suo ottimo lavoro svolto negli anni in assoluta libertà. Non permettiamo inoltre alcuna generalizzazione rispetto ai componenti della nostra lista o agli eletti in consiglio comunale, nessuno può, generalizzando, mettere in dubbio la nostra onestà, sincerità e neppure fare illazioni di alcun tipo. I fatti contestati dalla magistratura comprese le scelte di scambi, sono vicende personali dell’ex sindaco», considerato unico referente (se i fatti verranno provati).
Nelle carte dell’inchiesta – va detto – compaiono anche passaggi legati alla fase più recente, fino al 2018, come nel caso dei minacciosi progetti degli ndranghetisti contro Modesto Verderio, reo di sollevare in modo troppo chiaro il tema della legalità (come anche Rosa) e della lotta alla criminalità.
«Ci pare infine che anche tra i banchi della maggioranza vi siano persone che hanno fatto parte delle passate amministrazioni, con ruoli non certo secondari, di cui però non mettiamo assolutamente in dubbio l’integrità o l’onestà. Ci guardiamo tuttavia bene dal polemizzare, riteniamo infatti, ora più che mai, che la politica debba mostrare unità per riaffermare e difendere la legalità quale primario valore per tutti. Chi oggi gioca a dividere, volendo l’esclusiva sul tema della legalità per delegittimare gli avversari, semplicemente sbaglia, perché rafforza quelle forze che la legalità non la vogliono.
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