San Michele, Giacon: “Collina edificabile dal 1982”

I consiglieri di minoranza Giancarlo De Bernardi e Graziella Giacon rispondono alla sezione locale di Legambiente che ha indetto per stasera un'assemblea per dire no alla costruzione sul San Michele

laveno mombello

I consiglieri di minoranza Giancarlo De Bernardi e Graziella Giacon inviano un comunicato per rispondere alla sezione Legambiente Valcuvia e Valli del Luinese e a Conalpa Laveno che nei giorni scorsi ha indetto un’assemblea pubblica (per questa sera, alle 21, a villa Frua) contro la costruzione sulla collina del San Michele. 

“Prendiamo atto del comunicato di Legambiente di Laveno Mombello, in merito all’assemblea pubblica di mercoledì 31 luglio, per esprimere il proprio dissenso verso un progetto in corso di approvazione da parte del Comune di Laveno Mombello, che ha avuto l’autorizzazione paesaggistica da parte della Comunità Montana, in quanto sul fondo esiste un compendio boschivo che il recente Piano di Indirizzo Forestale di Comunità Montana ha definito Bosco Trasformabile Edificabilmente.

Nel testo del comunicato si cerca di far emergere che la Giunta Giacon sia l’artefice di presunte regalie in merito alla possibilità edificatoria consentita in quel terreno, ma la nostra passata amministrazione non ha fatto nessuna regalia. Abbiamo regolarizzato una situazione che si protraeva dal lontano 1982, quando, sempre sindaco Ielmini Ercole, il Comune di Laveno Mombello acquistava dalla ex proprietà Frua il terreno dove oggi c’è l’Ostello della Gioventù di via Roma, concedendo alla stessa la possibilità di edificare sul restante terreno che oggi è il terreno sul quale è stato presentato il progetto.

Allora fu rilasciata tanto di Concessione Edilizia, con tanto di Autorizzazione Paesaggistica, da parte della Soprintendenza, per un volume maggiore di quello attuale, ma nessuno ebbe a contestare l’evento. Nel verbale del Consiglio Comunale del 1982 si legge che, proprio il Sindaco di allora Ielmini Ercole e la sua compagine, sostenevano che era corretto far edificare su quel terreno e che era un sacrosanto diritto dei proprietari anche in virtù della cessione fatta al Comune del terreno ex Casa Rossa.

Ma i Frua non edificarono di fatto e vendettero la loro proprietà. Addirittura nel PRG del 1990, sempre fatto dall’Amministrazione Ielmini, il lotto fu riportato come già EDIFICATO mentre di fatto la Concessione edilizia a suo tempo rilasciata non fu attuata!

Il problema riemerse con la costruzione dell’ Ostello in quanto con l’acquisto fatto nel 1982 il Comune si era assunto l’onere ed i costi per realizzare la strada in servitù di passo che avrebbe consentito l’accesso al Fondo Edificabile ex Frua, e che passava proprio davanti all’ Ostello. Si è quindi provveduto a modificare gli impegni spostando in altro sito la strada e ponendo la stessa a carico degli attuatori del comparto edificabile, con enorme vantaggio economico per le casse del Comune di Laveno Mombello!. La modifica fu recepita con l’approvazione del nuovo PGT, spostando la strada e ripristinando i diritti edificatori originari, anzi un po’ meno a dir la verità.

Quello che ci lascia molto stupiti è la strumentalizzazione data da lega Ambiente alla problematica. Perché non hanno fatto ricorso contro PGT? Perché non hanno fatto ricorso contro il PIF( Piano di Indirizzo Forestale) approvato da Comunità Montana? Perché davanti a numerosi scempi fatti da questa amministrazione comunale al patrimonio pubblico (edifici presunti abusivi sulle rive del lago, tentativo di vendere un tratto di strada storica pubblica, autorizzazione a trasformare la Storica Caserma Austriaca di San Michele in una speculazione edilizia ; la perdita fatta di 4000 mq di Parco Pubblico nel comparto ex Ceramica Lago, la perdita di 99 autorimesse di proprietà comunale sempre nel comparto ex Ceramica Lago, la mancata bonifica della discarica del Gaggetto e del MUC sotto le acque del Lago Maggiore). Come mai Lega Ambiente lavenese è sempre stata assente e priva di interesse? Ambientalisti accendi e spegni?

Abbiamo saputo per esempio che Lega Ambiente non ha nemmeno partecipato alla vertenza circa la Cementeria di Caravate e dei suoi presunti scarichi nocivi, era poco interessante pensare alla salute di tutti i cittadini del comprensorio della cementeria?”

I consiglieri di minoranza
Giancarlo De Bernardi e Graziella Giacon

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Luglio 2019
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