Confine, uno studio per migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro
Il Progetto è finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera e avrà durata triennale

È stato presentato, alla presenza del Console Generale svizzero a Milano, Félix Baumann, il Progetto Interreg “Cross-Border Skill (Mis)Matching”: azioni, dati e analisi per ottimizzare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in termini di profili di competenze, con particolare attenzione al sistema occupazionale transfrontaliero, nell’ambito dell’Euroregione italo-svizzera Regio Insubrica.
Il Progetto, finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera, avrà durata triennale: sarà infatti portato a termine nell’ottobre del 2021. “Si tratta di una iniziativa della quale si sentiva in modo più vivo la necessità, ha spiegato Eliana Minelli, docente dell’Università LIUC e coordinatrice del Progetto SkillMatch-Insubria, per l’urgenza di rispondere alle esigenze attuali e future delle imprese nei nuovi contesti operativi, sui quali sono intervenuti elementi dirompenti, quali la globalizzazione e la digitalizzazione dei processi produttivi e gestionali. Non saranno però solo le imprese a beneficiare di questo lavoro ma anche la popolazione di tutta l’area nel suo complesso, sia dal punto di vista economico e occupazionale sia sotto il profilo sociale e culturale”.
“Grazie alla collaborazione tra istituzioni e organizzazioni italiane e svizzere impegnate nel progetto, ha commentato Fabio Losa, docente-ricercatore della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), coordinatore del Progetto per la parte elvetica, si è dato vita a una stretta partnership destinata a garantire il buon esito dell’iniziativa e risultati utili a tutte le controparti presenti nell’aerea insubrica”.
Il Progetto, che vedrà impegnati oltre trenta ricercatori, si articolerà in tre assi. Il primo sarà dedicato a raccolta, validazione e messa a disposizione di dati transfrontalieri sulle caratteristiche dell’offerta di lavoro, sui fabbisogni delle imprese e sugli squilibri occupazionali. In questo segmento del progetto, saranno quindi elaborati le basi e il quadro statistico dal quale partire e al tempo stesso sul quale fondare un sistema di monitoraggio che consenta di avere a disposizione sui due lati della frontiera dati costantemente aggiornati. In questo primo asse, si inserisce l’indagine SkillMatchSurvey-Ticino che in questi giorni è stata recapitata a oltre settemila aziende ticinesi.
Il secondo asse si concentrerà invece sull’analisi approfondita dei dati acquisiti, anche in funzione delle peculiarità del fenomeno transfrontaliero italo-svizzero, per evidenziare linee di tendenza, prospettive e obiettivi.
Il terzo e ultimo asse consisterà in una ricerca-azione presso un selezionato campione di filiere produttive strategiche: una volta definiti i presupposti, saranno ideati, sperimentati e realizzati interventi specifici per allineare virtuosamente domanda e offerta di lavoro, intervenendo soprattutto, ma non solo, sul fronte della formazione, quale volano di crescita, competitività e inclusione. Partner del Progetto sono l’Università Carlo Cattaneo LIUC (capofila), PTSCLAS e l’Università dell’Insubria, sul lato italiano; SUPSI (capofila) e Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport del Cantone Ticino, sul lato ticinese. Il progetto è seguito da un comitato consultivo composto da: Associazione Industrie Ticinesi, Conferenza della Svizzera Italiana per la Formazione Continua degli Adulti, Divisione dell’Economia (Dipartimento delle Finanze e dell’Economia), Sindacato OCST, Sindacato UNIA e Società degli Impiegati del Commercio; ComoNext, Confartigianato, Imprese Varese, DG Formazione e Lavoro Regione Lombardia, Osservatorio Permanente sul Fenomeno del Frontalierato, Unindust
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