Controllati a vista nella vita reale e troppo liberi in rete
Perché i genitori di oggi tengono i figli al guinzaglio, limitandone l'autonomia nella vita reale, per poi lasciarli liberi e indifesi davanti allo smartphone e al mondo digitale
Bambini ormai grandi che arrivano in pizzeria legati sul passeggino come fossero dei poppanti e che magari, qualche minuto dopo, sono al tavolo con lo smartphone in mano, liberi di navigare in rete senza che nessuno badi a loro.
Una contraddizione che capita spesso di incontrare e che è lo specchio di un’incoerenza educativa tipica dei nostri giorni, in cui i genitori sono diventati iperprotettivi nella vita reale, e troppo spesso inconsapevoli dei rischi del mondo digitale, in cui lasciano i figli liberi di muoversi, senza alcuna protezione.
Da un lato c’è la tendenza a sostituirsi costantemente ai figli, anche nelle più piccole responsabilità (dai compiti alla cura personale, persino nel vestirsi o allacciarsi le scarpe anche alle elementari), senza lasciar loro lo spazio per sviluppare con pazienza e perseveranza le proprie autonomie. Autonomie che si sviluppano gradualmente anche nella capacità di muoversi sempre più liberamente nel mondo, per acquisire e costruire ciascuno il senso limite e la consapevolezza dei rischi.
Dall’altro invece troppi bambini rimangono soli davanti a uno schermo collegato in rete, che sia lo smartphone o il tablet. Magari con l’idea di guardare dei cartoni animati poi web serie e giovanissimi youtouber e il resto del mondo virtuale, senza la diretta supervisione dell’adulto che è più che mai indispensabile (di pochi giorni fa l’ammissione di fallimento dell’ennesimo programma pensato per tenere al sicuro i giovanissimi, in questo caso la funzione parental control nelle chat di Messanger kids).
Colpa dei tempi che costringono l’adulto a muoversi sempre di fretta: “Per colpa di questa fretta ci perdiamo degli elementi importanti che poi rimpiangeremo quando i figli saranno più grandi”, spiega la psicopedagogista Maura Manca, presidente dell’Osservatorio nazionale adolescenza, in questo articolo in cui invita i genitori a rifletter meglio per essere più coerenti nelle scelte che servono a tutelare e far crescere i figli, a cominciare dal buon esempio.
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