Decolli da Malpensa, protestano i sindaci: “Decisione scellerata, venerdì andremo dal Prefetto”
Dopo mesi di lavoro, una decisione a Roma ha spazzato via sperimentazioni, tavoli di confronto, mediazioni per mitigare l'impatto dei voli: per dieci giorni si decollerà sempre sullo stesso settore, verso Nord-Est
La prima comunicazione, informale e ufficiosa, è arrivata al mattino presto di mercoledì. «Si decolla da una pista sola, dalla 35R, per dieci giorni», si sono sentiti dire i sindaci intorno a Malpensa. Una doccia fredda – arrivata da Roma – che ha spazzato via mesi di tavoli, accordi, sperimentazioni di rotte, mediazioni difficili.
Prima che arrivasse la comunicazione ufficiale, la giornata di confronto tra sindaci è stata febbrile. «Fateci capire bene, se fosse così sarebbe una presa in giro» dicevano al telefono ai giornalisti. Tra i più preoccupati, i sindaci di Somma Lombardo, Casorate Sempione, Arsago Seprio.: i loro paesi si troveranno esposti a tutti i decolli, in una settimana in cui ci saranno 6mila movimenti (decolli e atterraggi).
«Io dico: o Enac ha lavorato male oppure Enac considera gli altri attori al tavolo come dei vassalli, che devono solo subire» dice il sindaco di Somma Stefano Bellaria, che da mesi sta seguendo la sperimentazione delle rotte (ora spazzata via) e ha dovuto sostenere anche un confronto aspro con i comitati locali.
Tra i sindaci si è mosso anche Enrico Puricelli, di Samarate, presidente di turno del Cuv, il consorzio dei Comuni dell’aeroporto: «Ho sentito il delegato Enac dottor Quaranta a Roma, che mi ha specificato che si tratta di questione di sicurezza, legata alla difficioltà di operare con tante compagnie su uno scalo in parte non conosciuto dai piloti. Mi ha dato la sua parola che, in caso non emergano difficoltà dei piloti a muoversi sulle piste di Malpensa, si ridurrà il blocco delle piste da dieci a a sette giorni».
Puricelli esplicita uno dei motivi di stupore dei sindaci: «Enac Malpensa ci ha sempre detto che tutto era pronto e invece Enac Roma cambia le carte in tavola. Questo ci devono spiegare». C’è chi dice che la decisione romana sia piovuta a ciel sereno su Malpensa non a caso, in un momento difficile, l’avvio dei tre mesi di stop di Linate.
Indimostrabile, ovviamente. Di certo c’è che i sindaci sono sul piede di guerra e hanno ottenuto una riunione urgente con il Prefetto, «venerdì alle 9.30, daremo battaglia» promette Puricelli. «Stiamo contattando anche il senatore Candiani perché sia presente, come negli incontri precedenti».
Incontri che si sono rivelati poco più che formali, vista la decisione di Enac a Roma, calata dall’alto e senza preavviso.
«A questa ennesima decisione calata dall’alto, presa senza tenere in considerazione il territorio, chi ci abita, e chi lo rappresenta, diciamo No! Siamo stati pazienti, propositivi e collaborativi nella ricerca soluzioni che limitassero il disagio cui saranno sottoposti i nostri concittadini, ben consapevoli di avere poteri limitati e di essere gli unici a preoccuparsi degli aspetti più “concreti” del “Bridge” (Rumore, inquinamento, rotte di decollo, viabilità, parcheggi, ecc. ecc.). Oggi però è stato passato il limite e non intendiamo condividere questa scellerata decisione» scrivono i sindaci nel comunicato ufficiale, il cui testo completo si può leggere qui.
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