Discussione accesissima alla presentazione del progetto per l’Ondoli
Presentato ai cittadini in sala consigliare un piano per il rilancio dell’Ondoli. Aspro il confronto con i sindaci presenti
Ci sono state due ore di confronto molto accesso giovedì sera 18 luglio durante l’incontro pubblico nella sala consiliare del Comune dove era in programma la presentazione del progetto di sviluppo per L’Ondoli prodotto dalle Associazioni AIUTO e CittadinanzAttiva – Tribunale per i Diritti del Malato e dal comitato civico Noi per l’Ospedale.
Le tre associazioni hanno infatti esposto agli angeresi riuniti in sala consigliare quello che hanno chiamato il “progetto Zero99″ per la riqualificazione dell’ospedale. Obiettivo della serata: spiegare i punti principali del programma e conoscere ulteriori criticità sulle quali intervenire.
«Il progetto Zero99 – come illustrato da Davide Brangi di “Aiuto” – ruota attorno quattro obiettivi principali: il potenziamento del pronto soccorso, sia del personale che delle strutture collegate; il potenziamento degli ambulatori, che devono essere giornalmente a disposizione della cittadinanza e per tutte le patologie; il potenziamento della diagnostica, per la possibilità di effettuare esami radiologici, ecografici e tutto il necessario, specialmente per i pazienti con difficoltà a spostarsi; il mantenimento del laboratorio di analisi, che non deve essere trasferito più vicino agli ambulatori e all’utenza del territorio, in aumento a causa egli utenti provenienti da Arona e da Castelletto Ticino».
«Dobbiamo studiare – ha spiegato Giorgio Arca del comitato “Noi per l’ospedale” – la fattibilità del progetto. I fondi sono pochi così come i medici, ma i servizi sono importanti e devono essere garantiti. È soprattutto necessario un pronto soccorso efficiente che possa fornire prime cure, diagnostica, day hospital e in caso di ricovero, inviare i malati verso strutture specializzate per la sua patologia. Ci siamo stufati di politici che non conoscono la realtà dell’ospedale, fanno quattro promesse e non le mantengono».
L’ambiente si è fatto incandescente dopo l’intervento del sindaco di Angera Alessandro Paladini Molgora, che ha scatenato un confronto molto acceso tra associazioni, istituzioni e pubblico: «Già da un anno – ha detto Molgora rivolto ai membri delle tre associazioni – esiste un tavolo di discussione tra le istituzioni comunali dei paesi vicini e la direzione di Asst sette laghi. Abbiamo già fatto un’analisi dei bisogni della popolazione e il progetto a cui stiamo lavorando andrà confrontato con Asst sette laghi, ma anche con associazioni e gruppi del territorio. Proporre troppi progetti da troppe parti, renderebbe a Asst più facile decidere il destino dell’ospedale senza consultare nessuno».
«Il direttore generale di Asst sette laghi Bonelli – è intervenuta Marina Paola Rovelli, sindaco di Comabbio e presidente dell’Ambito territoriale di Sesto Calende – ha garantito la disponibilità di continuare l’attività dell’ospedale, a patto di avere disponibilità economica e di personale. Nel tempo siamo riusciti ad ottenere alcuni risultati, come il funzionamento del pronto soccorso. Asst sette laghi vuole trovare una soluzione che possa andare bene all’azienda nel suo complesso. È necessario quindi orientare la potenzialità di Angera verso la soddisfazione delle necessità del territorio: pronto soccorso, accesso, possibilità di ricovero…»
Nonostante il clima acceso, verso fine serata associazioni e istituzioni hanno deciso di organizzare un incontro per discutere sulla possibilità di realizzare un progetto comune da proporre alla direzione di Asst sette laghi. «È però importante – ha specificato Daniele Bonsembiante di “Cittadinanza attiva” – che il progetto rappresenti un compromesso tra gli obiettivi e le esigenze di tutte le parti».
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