Ex Cantoni, prosegue la bonifica delle acque con buoni risultati

Visita nella ex ditta tessile al centro di progetti di riqualificazione. I risultati dei controlli dlele acque sono positivi. Rimossi 15 km di tubi di amianto e bonificato il suolo. Si pensa alle fasi successive, dalla rimozione dei rifiuti all'abbattimento delle strutture

Le acque della ex Cantoni stanno meglio, la bonifica procede e potrebbe chiudersi nei tempi previsti o addirittura in anticipo sulla tabella di marcia.

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Viaggio all’interno della ex Cantoni di Saronno 4 di 32

È la sintesi della visita nell’enorme spazio della ex ditta tessile di Saronno, in procinto di essere smantellata per la realizzazione di un nuovo progetto che prevede nuove costruzioni, un parco, spazi commerciali e residenziali che ridaranno vita ad una zona importante e a ridosso del centro cittadino.

L’impianto di depurazione, attivo da febbraio, funziona su due pozzi profondi 50 e 90 metri, sta dando risultati insperati in tempi così brevi: i solventi organoalogenanti nelle acque diminuiscono e si attestano su valori al di sotto del limite di rilevabilità. I due pozzi estraggono rispettivamente 10 e 20 litri al secondo, riversando le acque depurate nel torrente Lura attraverso un collegamento sotterraneo realizzato ad hoc.

I lavori, eseguiti in accordo col Comune di Saronno e con la proprietà Sarin, sono realizzati dalla società Consulenze Ambientali s.p.a che si è occupata anche della rimozione dell’amianto (ben 15 chilometri abbondanti di tubi rimossi) e del suolo, con scavi effettuati su tutta l’are per rimuovere residui industriali e chimici depositati negli anni sui 100 mila metri quadrati di superficie della ex Cantoni, un’industria tessile che nella sede di Saronno dava lavoro a circa 800/1000 persone. Ex Cantoni, immagini

Le fasi successive, spiegate dall’assessore Gianpietro Guaglianone e dal sindaco Alessandro Fagioli, accompagnati dai dirigenti comunali, dalla proprietà e dai tecnici della società che si sta occupando della bonifica, riguarderanno la pulizia dell’area, la rimozione dei rifiuti, lo sgombero degli occupanti abusivi e delle ultime due famiglie che abitano nella ex casa dei custodi e infine l’abbattimento delle strutture. Una volta liberato il gigantesco spazio, si procederà alla realizzazione a lotti delle opere progettate.

 

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Pubblicato il 04 Luglio 2019
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