Goletta dei Laghi: brutte notizie dal Verbano
Presentati i risultati del monitoraggio della terza tappa della campagna di Legambiente. "La situazione è ormai cronica, e si innesta nel terremoto giudiziario che ha investito la società Alfa"
Su cinque punti monitorati, quattro sono risultati “fortemente inquinati”. È questo, in estrema sintesi, il bilancio del monitoraggio microbiologico realizzato dai tecnici della Goletta dei Laghi nei giorni scorsi, in occasione dell’arrivo sul Lago Maggiore lombardo della campagna di Legambiente, realizzata in collaborazione con il CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont.
Da 14 anni la Goletta dei Laghi rileva le principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri: gli scarichi non depurati e inquinanti, la cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l’incuria e l’emergenza rifiuti, in particolare l’invasione della plastica, che non riguarda soltanto mari e oceani, ma anche fiumi e laghi.
I risultati del monitoraggio sono stati presentati stamane a Varese nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, Simone Nuglio, responsabile della Goletta dei Laghi, Valentina Minazzi, presidente di Legambiente Varese, Dino De Simone, assessore all’Ambiente del Comune di Varese e Philip Costeloe, coordinatore di EMAS Jrc Ispra.
Il lavoro dei tecnici si è concentrato principalmente su due fronti di indagine: quello delle microplastiche in acqua e quello dell’inquinamento microbiologico.
I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUL MAGGIORE
In questi giorni sono stati cinque i punti campionati sul Maggiore, tutti in provincia di Varese. Sono risultati “fortemente inquinati”, secondo i parametri di Goletta dei Laghi, i punti a Luino Centro, a Laveno Mombello, presso la foce del torrente Boesio, a Ispra, in corrispondenza della foce del torrente Acqua Negra e sulla foce del Bardello, nel territorio comunale di Brebbia.
Entro i limiti, invece, il punto nel comune di Germignaga, sul canale presso la spiaggia del Lido Comunale.«Purtroppo i risultati delle analisi ci confermano ancora una volta la forte criticità delle acque dei torrenti e i ritardi decennali legati alla depurazione – ha spiegato Valentina Minazzi, presidente di Legambiente Varese – abbiamo bisogno di superare le lentezze burocratiche e far partire immediatamente investimenti mirati per completare le reti fognarie, i collettamenti e gli adeguamenti degli impianti di depurazione. Questo ci interessa anche per quanto riguarda il Lago di Varese. Purtroppo lo scenario che negli ultimi mesi ha caratterizzato l’attività della società di gestione ci induce a chiedere chiarimenti su come sono stati spesi finora i fondi pubblici, visto che i risultati ancora tardano a venire».
«Vogliamo sperare che dopo il terremoto che ha colpito società Alfa si cominci davvero a lavorare per risanare le acque del varesotto – ha ribadito la presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto – non è più possibile tollerare che i torrenti monitorati da almeno un decennio non abbiano avuto alcun significativo miglioramento. Così come ci lascia basiti che a Luino, una delle più belle cittadine del lago Maggiore, ci siano ancora scarichi a lago non controllati e più volte segnalati dai cittadini. La qualità delle acque è una priorità non più derogabile».
IL MONITORAGGIO RELATIVO ALLE MICROPLASTICHE E AI RIFIUTI IN SPIAGGIA
Per il quarto anno consecutivo, grazie alla collaborazione con ENEA, è stata monitorata anche la presenza di microplastiche nelle acque dei laghi, focalizzando l’attenzione sull’apporto degli impianti di trattamento delle acque reflue rispetto alla quantità di microplastiche presenti. Nel 2018 il Lago Maggiore ha riportato una densità media di oltre 100 mila particelle di microplastiche per chilometro quadrato.
«Il nostro monitoraggio sulle microplastiche ci ha permesso di tracciare un quadro preliminare sui bacini italiani – ha raccontato il responsabile della Goletta dei Laghi, Simone Nuglio – sappiamo, ad esempio, che tutti i laghi finora monitorati sono interessati dalla presenza di micro particelle, e la maggior concentrazione di microplastiche è stata rilevata dove insiste una possibile fonte, come ad esempio gli scarichi». Diverse comunque le novità della Goletta dei Laghi quest’anno a questo proposito, tra cui l’analisi della presenza di microplastiche fino a 50 metri di profondità, e la ricerca di comunità microbiche sulle microplastiche rinvenute – la cosiddetta plastisfera, potenziale veicolo di elementi patogeni dannosi per l’ecosistema e per l’uomo – grazie alla collaborazione con l’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr).
Per quanto riguarda il beach litter (rifiuti in spiaggia), in questi giorni il circolo di Legambiente varesino ha monitorato il lido della Schiranna a Varese. In una superficie di circa 2 mila quadri è stata riscontrata un’altissima presenza di micro-frammenti di rifiuti, in particolare plastica. Tra questi spiccano ben 1140 mozziconi di sigaretta, un indicatore importante se si pensa al fatto che la spiaggia venga pulita con regolarità.
Dopo la tappa che ha attraversato i laghi Maggiore, d’Orta e Ceresio, la Goletta dei Laghi si dirigerà verso il Lago di Garda, quarta tappa del tour 2019.
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