La Pallacanestro Varese vince in tribunale contro coach Moretti
Dopo l'Arbitrato di Legabasket, anche il tribunale del lavoro di Bologna ha rigettato l'istanza dell'ex allenatore che dovrà anche pagare le spese processuali

Si è definitivamente conclusa la querelle giudiziaria che vedeva contrapposta la Pallacanestro Varese al suo ex allenatore, Paolo Moretti, che sedette sulla panchina biancorossa tra l’estate del 2015 e il dicembre 2016. Una parola “fine” favorevole al club di piazza Montegrappa: il ricorso del coach toscano al Tribunale del Lavoro è stato infatti rigettato perché inammissibile, e lo stesso Moretti è stato condannato a pagare le spese processuali per oltre 9.000 euro.
La richiesta del tecnico era quella già avanzata (e respinta) davanti all’arbitrato di Legabasket nel marzo 2018 e consisteva nel reclamare lo stipendio di una intera stagione sportiva (2017-18) facendo leva su un ritardo di pochi giorni nel versamento della buonuscita prevista dal contratto che legava le due parti (spiegammo la situazione in QUESTO articolo). Dopo un’udienza preliminare tenutasi in aprile – poco prima del ritorno da avversario, con Pistoia, di Moretti a Masnago – è stata la volta ieri, mercoledì 3 luglio, dell’udienza tra le parti convocata a Bologna. La Pallacanestro Varese è stata rappresentata dagli avvocati Enrico Cassì e Gian Paolo Valcavi mentre il legale di Moretti era l’avvocato Giovanni Allegro del foro di Salerno. Giudice il dottor Carlo Sorgi.
Con questa sentenza quindi, il contenzioso tra il club e Paolo Moretti è definitivamente terminato e chiude una pagina di storia in chiaroscuro. Sotto la guida dell’allenatore arrivato con grandi speranze, la Openjobmetis infatti arrivò sino alla finale di Fiba Europe Cup nel 2016 ma in campo nazionale non riuscì mai a brillare, fallendo l’accesso a Coppa Italia e playoff nello stesso anno a finendo nelle parti bassissime del campionato di Serie A l’anno successivo. La sconfitta di coppa contro il Paok Salonicco il 21 dicembre fu l’ultima dell’esperienza dell’ex azzurro all’ombra del Sacro Monte. Poi arrivò Caja che dopo qualche altro passaggio a vuoto (celebre quello di Cremona con lo sfogo dell’attuale allenatore biancorosso, che minacciò di “mandare a giocare in Cina” alcuni suoi uomini) iniziò una risalita che si concluse a un passo dai playoff.
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