La vittoria dell’Europeo rivive con “Parigi 1999, vent’anni dopo”
Il docu-film di Simone Raso e Alessandro Mamoli esordirà questa sera - martedì 23 luglio - su Sky
Se c’è una nazionale in procinto di partire direzione Mondiale di Cina, ce n’è un’altra che proprio in questi giorni festeggia il ventesimo anniversario dell’impresa al Campionato Europeo di Francia ’99.
Storia che rivive nel docu-film “Parigi 1999, vent’anni dopo” diretto e prodotto da Simone Raso, in collaborazione con Alessandro Mamoli, in uscita questa (martedì 23 luglio ore 21) sera su Sky.
Un prodotto di alta qualità, grazie alle tecnologie messe a disposizione da Fujifilm Italia e Profoto. Di quei 12 giocatori tornati campioni, in 3 militavano negli allora scudettati Roosters di Varese.
Quasi 4 in realtà, perché Giacomo Galanda, Andrea Meneghin e Alessandro De Pol si ritrovarono all’ultimo momento orfani di Gianmarco Pozzecco, escluso dal CT Bogdan Tanjevic per scelta tecnica.
«Abbiamo fatto un lavoro enorme – confessa Simone Raso, collaboratore di lungo corso con VareseNews – con più di trenta ore di filmato in 5/6 mesi di riprese. Ringrazio Fujifilm per la professionalità che ci ha messo a disposizione, e i miei giovani collaboratori: Jacopo Boscaini, che ha curato tutta la post-produzione, e Giacomo Martinoli che si è sporcato le mani insieme a me nell’effettuare le riprese».
Quello che si intuisce dagli spezzoni del docu-film visionati, è un’attenzione particolare per le storie nella storia: così Mamoli ha voluto questo progetto, un filone di storytelling usato per la prima volta in Italia, quello di mettere le parole dei protagonisti prima delle immagini: «La sfida vera è stata quella di saper estrarre dalle persone delle storie che fossero particolarmente sentite dai tifosi italiani dell’epoca, per poter raccontare anche tutta una parte umana della squadra: storie di emozioni, di rapporti. Come quella su Dino e Andrea Meneghin, sull’esclusione di Pozzecco o sulla “antipatia da vincente” di Myers. Tutti questi tasselli si vanno ad aggiungere al racconto della cavalcata sportiva, in un’alternanza di immagini vecchie e nuove che fanno veramente capire cosa fosse la pallacanestro di quegli anni».
Il documentario sarà su Sky in replica per un anno, ma sia la FIBA che la FIP hanno già avviato l’iter per inserirlo nei propri archivi. Mentre Mamoli spiega l’origine di questo piccolo capolavoro, nella stanza entrano Francesco D’Aniello, addetto stampa della Federazione, e un più riconoscibile Gigi Datome, anche perché pochi piani più sotto c’è l’intera nazionale.
«Come FIP – dice D’Aniello – abbiamo subito accolto questo progetto, perché quel campionato rimane un successo grande, anche se sono passati già vent’anni. Ora sta a noi ricordare e ripartire nel segno di quei campioni».
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