L’opposizione si spacca. Cassani fonda la sua civica. Beccari: “Meno male”

Scissione della lista Viva Gavirate. Francesco Cassani e Elena Silvestri costituiscono una nuova lista: “Gavirate civica"

consiglio comunale prima seduta giugno 2019

Già nel primo consiglio comunale si era capito che qualcosa stava per succedere. nel secondo, lo strappo si è ufficializzato: l’opposizione si è spaccata in due. Da una parte Selvino Beccari e Roberto Zocchi di Viva Gavirate, dall’altro Francesco Cassani ed Elena Silvestri con la neonata lista “Gavirate Civica“, costituita proprio all’indomani del voto amministrativo.

Il capogruppo della nuova civica Cassani non vuole spiegare i motivi: « Abbiamo agito nel rispetto della legalità che prevede che non esiste un vincolo di mandato per gli eletti. Abbiamo deciso di costituire un nuovo gruppo per potare avanti ciò che ci siamo impegnati a fare verso i nostri elettori. Abbiamo le nostre strategie e gli obiettivi».

Una partenza falsa per l’opposizione che sembra una seconda disfatta dopo il voto del 26 maggio scorso: « Ma per fortuna che…abbiamo perso! » ha commentato il capogruppo di Viva gavirate Selvino Beccari dalla cui lista sono fuoriusciti Cassani e Silvestri.

È lo stesso Beccari ha ricostruire la vicenda:
« Il fatto. Due consiglieri eletti nella lista di minoranza Viva Gavirate! hanno pensato bene di costituire una propria autonoma lista. Dispiaciuto come ex candidato sindaco e ora capogruppo dell’opposizione? No, neppure un po’. No, perché, nel corso della breve campagna elettorale, erano emerse tra i candidati della mia lista a dispetto del programma pur sottoscritto, posizioni di contrapposizione personalistica  e non politica verso l’amministrazione uscente; di contestazione preconcetta e pregiudiziale; ma soprattutto  di violento moralismo; barbarie che ancora oggi merita quello che fu il giudizio sempre attualissimo di Filippo Turati  “ la ferocia dei moralisti è superata solo dalla loro profonda stupidità”. Non deve sorprendere il fatto che i “ moralisti”, tra loro  formalmente distanti  per posizione politica secondo i criteri tradizionali del secolo scorso, si ponevano agli estremi del gruppo costituito in lista e che, come tutti gli estremi che si toccano,  se la intendevano bene tra loro  contro ogni ragione».

Lo sgarbo non ricucito che ha portato alla rottura è stato un volantino che Beccari definisce “diffamatorio” nei confronti del sindaco Alberio: « un volantino propriamente diffamatorio nei confronti della candidata sindaco avversaria, con tanto di falso materiale( una foto ad arte ritagliata)  pensato e diffuso, contro l’indicazione inequivocabile  della lista Viva Gavirate! , da moralisti giustizialisti diciamo politicamente  di sinistra. E siccome questi moralisti, per il concorso sfortunato di contingenti circostanze che non meritano un sol rigo ma che costituiscono quei ricorrenti scherzi mancini  che segnano la storia di ogni comunità, erano ahimè finiti nella mia lista, oggi sono terrorizzato all’ idea che vincendo avrebbero potuto i moralisti concorrere al governo del nostro bel paese. Avremmo di sicuro avuto il Commissario Prefettizio prima del panettone. È anche vero che molti, molti  cittadini hanno dato la loro preferenza alla lista Viva Gavirate!  nella speranza di una rinascita della nostra comunità, di un ritrovato orgoglio gaviratese, ma senza derive  giustizialista e moraliste. Questi cittadini meritano attenzione e la loro effettiva partecipazione potrà costituire un valore per l’intera collettività. Questo il mio impegno».

Parla di disfatta e di responsabilità politiche precise il sindaco Silvana Alberio che chiama a rispondere pubblicamente i vertici provinciali e cittadini del PD di quello che definisce “il raggiro degli elettori”. « L’avvocato Beccari, in quanto forestiero, poteva non sapere – commenta Silvana Alberio – Sarebbe stato compito dei rappresentanti locali chiarire la situazione, a partire dal “provinciale” Tuozzo che, all’inizio della campagna elettorale, aveva lanciato strali contro di me accusandomi di tradimento per essermi presentata nel 2014 alle elezioni provinciali per poi far entrare in lista chi, per 5 anni, si è seduto nei banchi della Lega Nord. Chi pagherà le conseguenze di tanta superficialità? Probabilmente non pagherà nessuno, se non i gaviratesi».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Luglio 2019
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