È morto Andrea Camilleri

Lo scrittore, "padre" del commissario Montalbano, aveva 93 anni

Avarie

È morto oggi Andrea Camilleri, il grande scrittore siciliano, autore della fortunata serie di romanzi sul commissario Montalbano, aveva 93 anni. Lo scrittore è morto all’Ospedale Santo Spirito di Roma dove era ricoverato in rianimazione dal 17 giugno, per un arresto cardiaco.

L’inventore del commissario Montalbano lascia un grande vuoto nel mondo della cultura e della letteratura. Scrittore, sceneggiatore e regista, all’età di 93 anni, si stava preparando per tornare in scena nella sua prima volta alle antiche Terme di Caracalla, il 15 luglio, con lo spettacolo che racconta la sua Autodifesa di Caino. L’anno scorso aveva fatto il suo ritorno in scena come attore, 70 anni dopo il suo esordio, incantando il Teatro Greco di Siracusa e il pubblico di Rai 1 con le sue “Conversazioni con Tiresia“, l’indovino cieco del grande mito greco.

Nato il 6 settembre del 1925 a Porto Empedocle (AG), viveva a Roma da diversi anni. Ha lavorato come regista e sceneggiatore teatrale e inizia a scrivere alla fine degli anni ’70. Esordisce nel 1978 col romanzo “Il corso delle cose” (Lalli), seguito nel 1980 da “Un filo di fumo” (Garzanti), primo di una serie di storie ambientate nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigàta. Tra esse spiccano “La stagione della caccia” (1992), “Il birraio di Preston” (1995), “La concessione del telefono” (1998), tutte edite da Sellerio.

Il primo romanzo poliziesco che vede protagonista il commissario Montalbano è del 1994 e si intitola “La forma dell’acqua”. Un personaggio che non abbandonerà più e che lo porterà nelle case degli italiani e non solo. Titoli come “Il birraio di Preston” (1995) (quasi 70.000 copie vendute), “La concessione del telefono” e “La mossa del cavallo “(1999) conquistano il grande pubblico, mentre la serie televisiva su Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, ne fa ormai un autore cult.

In provincia di Varese è stato ospite del Premio Chiara Festival del Racconto nell’aprile 2010 per ricevere il Premio Chiara alla Carriera. Davanti ad un teatro gremito, raccontò: «Io amo coloro che raccontano. Un tempo era come vendere cose usate al mercatino. Beh, ce ne fossero oggi di raccontatori come Chiara e Vittorio Sereni», rendendo omaggio ai grandi scrittori del Varesotto.

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Pubblicato il 17 Luglio 2019
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