Nei luoghi di Hesse in Ticino, dove nacquero i suoi capolavori
Il museo di Montagnola, vicino a Lugano, celebra quest'anno il centenario dell'arrivo dello scrittore nel Cantone dove rimarrà fino alla morte

“Dal 1919 al 1931 Hesse vive in un piccolo appartamento all’interno di Casa Camuzzi, un curioso edificio neo-barocco circondato da un grande parco, dove vedrà la luce, in poco più di un decennio di intensa produttività, il corpus maggiore della sua opera“. La professoressa Eva Banchelli, nel suo “Invito alla lettura di Hermann Hesse” (Mursia), racconta il ruolo fondamentale che ebbe il trasferimento dello scrittore in Canton Ticino per la sua vita e per la sua opera.
Sono trascorsi cento anni dall’arrivo, nel maggio del 1919, di Hermann Hesse a Montagnola, vicino a Lugano. “Dal paesaggio e dai colori ticinesi – si legge nella biografia – egli trarrà anche lo stimolo per dedicarsi alla pittura, soprattutto all’acquarello, quella che egli considererà sempre, accanto al giardinaggio, la sua seconda attività non inferiore per significati liberatori e spunti meditativi alla creazione poetica”.

Dal Sud della Svizzera Hesse si staccherà sempre più raramente “rinunciando per sempre alle vertigini di orientali lontananze”. Montagnola, a Casa Camuzzi e successivamente nella sua Casa Rossa, è il luogo dove sono nati i suoi capolavori tra cui “Siddhartha“, iniziato proprio nel 1919, “Il lupo della Steppa“, “Narciso e Boccadoro” e dove lo scrittore accolse, negli anni Trenta e fino alla fine della Seconda guerra mondale, personaggi di cultura, scrittori, intellettuali e antifascisti in fuga per motivi politici e razziali tra cui Thomas Mann, Bertolt Brecht e Heinrich Wiegand.
In Ticino, prima del trasferimento a Montagnola, in realtà Hesse si era già recato intorno al 1906 quando soggiornò ad Ascona al Monte Verità, esperienza importante per l’incontro con alcuni esponenti della comunità che viveva in quel luogo così particolare (leggi la storia dei Balabiott).
Il documentario “La lunga estate di Hermann Hesse” della Televisione Svizzera, racconta, con le parole dello scrittore e alcune importanti testimonianze, sia quel primo viaggio che l’arrivo nel Cantone poco più di dieci anni più tardi:
All’epoca, in quella primavera del 1919, egli non sapeva ancora che non avrebbe più lasciato il Ticino fino alla sua morte, avvenuta nel 1962. Oggi la casa è un vivace centro di incontro e museo che ospita mostre temporanee, conferenze, concerti e letture per tutti coloro che vogliono immergersi nel mondo di Hermann Hesse.

Il programma di quest’anno del Museo Hermann Hesse di Montagnola festeggia la ricorrenza e dunque il profondo legame di Hermann Hesse con il suo paese di adozione, la Svizzera italiana. In onore dell’anniversario della morte dello scrittore, in agosto si leggono estratti dal racconto «L’ultima estate di Klingsor», che nacque anch’esso nell’estate del 1919. Una mostra speciale che si potrà visitare da giugno è dedicata al lunghissimo rapporto di amicizia che lo legò a Theodor Heuss. 100 anni fa fu inoltre pubblicato per la prima volta il romanzo «Demian», che Hermann Hesse scrisse usando uno pseudonimo.
In occasione di questo evento, in ottobre è in programma una lettura con accompagnamento musicale. www.hessemontagnola.ch
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