“Nessuno ci entrava da quasi mezzo secolo”: così i volontari riaprono la chiesa di San Rocco

Moltissimi samaratesi non sanno nemmeno come sia al suo interno la chiesa di San Rocco. Un gruppo si è attivato per restituire a Samarate ed ai suoi abitanti il suo edificio più antico

I volontari della chiesa di San Rocco

Una chiesa in disuso da metà Novecento e dei cittadini che hanno deciso di rimboccarsi le maniche per rimetterla in sesto. È la storia della chiesa di San Rocco e dei volontari samaratesi, a dimostrazione dell’amore per i siti storico-culturali, vero e proprio patrimonio cittadino: edificio ben riconoscibile, la chiesa si trova in un punto di passaggio della cittadina, sulla via che arriva o porta a Busto Arsizio.

Negli ultimi mesi i volontari della parrocchia e dell’oratorio di Samarate, motivati dal desiderio di restituire un edificio che è parte integrante della storia cittadina, si sono addentrati per la prima volta a San Rocco. Appena vi si entra si ha l’impressione di che il tempo, in questa chiesa, non sia trascorso dato che è architettonicamente congelata a prima del Concilio Vaticano II.

«Si tratta dell’edificio più antico di Samarate», spiega il volontario Roberto Introini, «era stato abbandonato e negli anni Cinquanta-Sessanta si pensava addirittura di abbatterlo; negli anni Ottanta la chiesa aveva ripreso delle attività grazie a don Tino, come la festa del crocefisso. Poi però tutto è scemato e la chiesa è stata chiusa». Così, da quel momento nessuno vi è più entrato.

Una volta constate le condizioni precarie della chiesa, spogliata e depredata di tutto, ma soprattutto con evidenti problemi strutturali, il gruppo si è adoperato per ripulire la chiesa e riportare qualche “addobbo” (come tende, tovaglie, pagliotti per l’altare ed i quadri della Via Crucis). «Prima di tutto la parrocchia ha dovuto fare un intervento di consolidamento perché l’edificio era pericolante», commenta Introini mentre parla dei nuovi tiranti messi a sostegno delle mura della chiesa per evitare che cedessero. A San Rocco mancava uno spirito di iniziativa vero e proprio «per ridargli vita», continua un altro volontario, Rocco Violi:«Ormai era un magazzino più che una chiesa».

I volontari della chiesa di San Rocco

Così i volontari sono passati dalle parole alle azioni concrete: hanno ripulito e spostato le panche, si sono fatti ben tre viaggi in discarica e coinvolto sempre più persone propositive e volenterose di ridare a Samarate la sua “cittadina più antica”. «Durante i giorni di pulizia del pavimento abbiamo coinvolto persino i ragazzi dell’oratorio: abbiamo chiesto una mano e sono arrivati in dodici, un aiuto del genere non è sempre scontato, trattandosi soprattutto di ragazzi che magari in un pomeriggio primaverile avrebbero di meglio da fare».

Il vero successo dell’iniziativa? La spontaneità nell’aiuto genuino delle persone, dicono. «La cosa buona è che c’è stato un concorso di gente: ognuno nel suo piccolo ha dato una mano, dalle signore che sono venute ed hanno portato le panche a quelle che hanno preso le misure per le tovaglie». Introini e Violi, nel parlare del lavoro dei volontari, non possono che soffermarsi su due pensionati che ci hanno messo l’anima con il loro spirito propositivo, come Ezio Callegaro e Giacomo Carpi.

E ora? Il prossimo lavoro di manutenzione da fare, secondo loro, è il consolidamento della parte superiore, poi si potrà intervenire con dei lavori di restauro più fini. Ma andando oltre alla mera messa in sesto della chiesa, Introni e Violi pensano ad un nuovo futuro per San Rocco.

«Vogliamo ridarle vita con delle feste che partano proprio da qui e riaprire le sue porte, magari con l’aiuto di qualche volontario che a turni la tengano aperta, rendendola così visitabile», spiegano i due volontari mentre immaginano la chiesa come una nuova sala polifunzionale o come location per degli eventi e conferenze artistico-culturali. Le possibilità sono molteplici e Samarate potrebbe avere una vera e propria sala destinata alla cultura, che sembrerebbe mancare in città. «Sentiamo che la gente si sta affezionando a San Rocco», continuano i due mentre ipotizzano fiduciosi una seconda vita della chiesa.

Intanto, una data ed un evento ci sono già: domenica 7 luglio, in occasione della festa di San Leone, la processione con l’urna del santo partirà alle 20.30 proprio dalla chiesa di San Rocco e giungerà fino a Piazza Italia.

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Pubblicato il 02 Luglio 2019
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