Paolo Sartorio è il nuovo presidente del Piambello, ma l’assemblea si spacca
Paolo Sartorio eletto con un'ampia maggioranza ma dopo anni di unità nell'assemblea dei sindaci della valle si sono costituiti due gruppi distinti: Piambello e Indipendenti
Paolo Sartorio, 52 anni, architetto e vicesindaco del Comune di Cunardo è il nuovo presidente della Comunità Montana del Piambello. Lo ha eletto ieri sera l’assemblea dei sindaci, alla sua prima convocazione dopo la tornata elettorale del 26 maggio scorso che ha rinnovato le amministrazioni della metà circa dei 20 comuni che compongono l’ente di valle.
A differenza di quanto accaduto nella storia recente della Comunità montana del Piambello, questa volta l’assemblea non è riuscita a trovare l’unità attorno ad un nome. Anche se Sartorio è risultato l’unico candidato, nell’assemblea si è creata una spaccatura che ha portato alla costituzione di due gruppi distinti: da una parte la maggioranza riunita nel gruppo Piambello, dall’altra una minoranza di comuni – Induno Olona, Bisuschio, Cantello e Brusimpiano – che hanno costituito il gruppo Indipendenti.
Paolo Sartorio, appoggiato dalla maggioranza, ha dunque stravinto con 14 voti a favore e quattro contrari (due i comuni assenti ieri sera, Cuasso al Monte e Marchirolo), ma la serata è stata attraversata da evidenti tensioni. Tensioni politiche si sono concretizzate in alcune osservazioni critiche sulla relazione programmatica presentata dal neopresidente – a cui è stata rivolta l’accusa di non contenere sufficiente progettualità – così come nel dibattito sull’eccezione di incompatibilità sollevata sulla sua candidatura, in quanto Sartorio ricopre un incarico dirigenziale nel Comune di Cremenaga, condizione che non gli permette, secondo il parere espresso dal segretario dell’ente, di mantenere entrambi i ruoli.
Una condizione superata, in quanto Paolo Sartorio ha annunciato di aver presentato ieri pomeriggio al sindaco di Cremenaga le proprie dimissioni dall’incarico di responsabile del servizio di gestione tecnico territoriale.
Si apre dunque una pagina nuova per l’ente di valle, con un’assemblea quasi interamente cambiata, un presidente nuovo (anche se Sartorio è alla quinta elezione alla guida di una Comunità montana) e con sfide che, come ha sottolineato il neopresidente nella sua relazione «si giocano su diversi terreni, a partire dalla necessità di essere sempre più “comunità” e di lavorare insieme, anche per ottimizzare le risorse dei comuni attraverso economie di scala”.
Tanti i temi sul tappeto: dalla valorizzazione del territorio attraverso la rete sentieristica, le piste ciclabili, la tutela del lago e il sito Unesco del Monte San Giorgio, alla gestione agricola e forestale; dai servizi sociali all’Ospedale di Cuasso; dalla valorizzazione delle risorse umane come i volontari della Protezione civile e le Gev ai fini di prevenziobe e tutela del terrorio, a quella del patrimonio proprio dell’ente di valle. «Raccolgo con favore l’invito alla progettualità – ha detto Sartorio – perché nel nostro programma e nelle tante cose che partiranno c’è questa forte volontà di progettare un nuovo futuro per questo territorio».
Sartorio ha poi presentato la sua giunta che sarà composta da Debora Lonardi, consigliere comunale di Clivio; Franco Pozzi, assessore di Porto Ceresio; Omar Algisi, vicesindaco di Cugliate Fabiasco e Fabio Zagari, consigliere comunale di Arcisate. Come da regolamento sono stati nominati anche gli assessori supplenti: Bruna Jardini, sindaco di Valganna; Maurizio Frontali, sindaco di Marzio; Carmelo Chiofalo, vicesindaco di Viggiù, e Stefano Bozzolo, consigliere comunale di Marchirolo.
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