Piano per risanare il Lago di Varese: “Ecco a che punto siamo”
Alla sede varesina di Regione Lombardia si è riunito il Comitato di coordinamento dell'accordo quadro 'Salvaguardia e risanamento del lago di Varese'. Annunciato l'imminente avvio di una navigazione pubblica elettrica sperimentale
Come procede il progetto di risanamento del Lago di Varese che lo scorso 12 aprile ha siglato ufficialmente l’obiettivo di raggiungere la balneabilità dello specchio lacustre varesino?
Nella mattina di venerdì 12 luglio alla sede di Regione Lombardia a Varese si è riunito il Comitato di coordinamento dell’accordo quadro ‘Salvaguardia e risanamento del lago di Varese’, alla presenza di tutti i sottoscrittori dell’accordo e dell’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo che ha spiegato: “Siamo in linea con il cronoprogramma, dalla firma dell’accordo del 12 aprile ci siamo mossi su tutte le 5 macroazioni previste”.
Al termine della mattinata è stata anche annunciata una delle iniziative più imminenti che riguarda l’avvio di una navigazione pubblica elettrica sperimentale.
Ma cosa è stato fatto fino ad oggi? La prima macroarea delle azioni previste dal piano di risanamento riguarda riguarda tutto il tema della rete fognaria dei comuni lacustri. Su questo versante sono state raccolte e organizzate le segnalazioni sul malfunzionamento del sistema fognario e inizierà nelle prossime settimane l’attività di rilievo topografico del reticolo fognario del lago e si stanno studiando i carichi, in tempo di pioggia, dagli sfioratori fognari. Entro il 2021 ci sarà il completamento di tutto il monitoraggio.
“Sono stati individuati gli interventi prioritari – ha evidenziato Cattaneo -, abbiamo recepito la progettazione esistente e ciò, già in autunno, consentirà di fare i primi interventi sulle fogne”. “Inoltre – ha aggiunto – è stata assegnata la gara sul monitoraggio degli oltre 1000 chilometri di fogne attorno al lago, che richiederà un lavoro di due anni e mezzo, che sarà fatto in modo progressivo, così da poter avere il quadro completo degli interventi necessari. La prima fase riguarderà Varese, Buguggiate e Cazzago Brabbia”.
La seconda grande macroazione riguarda la qualità delle acque. Le attività di monitoraggio sono svolte mensilmente e prevedono l’installazione delle boe per il monitoraggio delle acque; la verifica degli elementi biologici e la presenza di potenziali patogeni nel lago di Varese, nel fiume Bardello e nel Lago Maggiore; il controllo dei parametri microbiologici e della fioritura di alghe.
“Abbiamo fatto accordi sia con l’Università dell’Insubria che con il Cnr – ha confermato Cattaneo – e abbiamo assegnato alla Provincia le risorse per poter inserire nel Lago, insieme ad Arpa, le boe che misureranno in maniera permanente la qualità delle acque dentro il Lago, sul Bardello e alla foce del Bardello nel Lago Maggiore, per monitorare la situazione”.
Un’altro versante importante del piano di risanamento riguarda la riattivazione dell’impianto di prelievo ipolimnico a Gavirate, quello che dovrebbe permettere di ripulire le acque profonde del lago. “Il prelievo ipolimnico – ha detto Cattaneo – sarà riattivato e la sperimentazione comincerà già da questo mese. Sono state presentate una pluralità di soluzioni, che verranno sperimentate al fine di abbattere i cattivi odori, che sono quelli che hanno portato, nel 2004, alla sospensione delle attività”.
Si tratta di un impianto che prevede il prelievo delle acque più profonde, cariche di inquinanti (fosforo) e povere di ossigeno, perché possano essere riversate fuori dal Lago e consentire la riossigenazione del bacino per contrastare i fenomeni di eutrofizzazione. L’impianto funziona, tuttavia sono previsti degli interventi di miglioramento e di ammodernamento. Tra i
risultati attesi: il controllo delle emissioni odorigene; la gestione integrata; la riduzione dei costi con un impianto fotovoltaico e l’aumento dell’efficacia del prelievo con allungamento del periodo di esercizio.
Un altro fronte sul quale è al lavoro il comitato dell’accordo quadro è quello che riguarda la biodiversità. “Tra i primi interventi previsti c’è la costituzione di una task force che valuti, già nei prossimi giorni, la possibilità di avviare una navigazione pubblica elettrica sperimentale, per i mesi di agosto e settembre – ha affermato Cattaneo -. Se sarà possibile, e se troveremo un interlocutore che noleggi un battello elettrico adeguato, il Comune e la Provincia di Varese e i Comuni rivieraschi si sono resi disponibili alla sperimentazione da subito di una navigazione anche con finalità turistiche”.
La cooperativa dei pescatori di Cazzago Brabbia ha proposto al Comitato un progetto per la tutela della fauna ittica del Lago di Varese. “Oggi ci sono tre specie che hanno distrutto le specie autoctone (siluro, gardon e carasso) – ha affermato l’assessore – e vorremmo poter individuare un progetto che riporti nel Lago di Varese il pesce persico, l’alborella, il luccio e il triotto, le specie tipiche del nostro territorio”.
Infine, si registrano i passi fatti sul fronte della comunicazione, parte integrante del progetto di riqualificazione del lago. All’interno dell’opera di comunicazione sarà affidata al Liceo artistico Frattini di Varese l’attività di creazione di un logo per identificare tutto il progetto. Alla scuola sarà riconosciuto un premio per l’acquisto materiale didattico.
“Sono stati mesi di lavoro molto intenso – ha concluso Cattaneo -. Ci ritroveremo alla fine di settembre per monitorare l’ulteriore avanzamento dei lavori”.
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