Rapinò la sala slot: arrestato
L'uomo, 33 anni che abita nel Milanese è ora ai domiciliari. Incastrato grazie a telecamere e impronte digitali

Alla fina è stata la capacità investigativa della squadra Mobile di Varese, unita all’alto profilo delle specialità scientifiche della polizia a dare un nome e un cognome, un volto e soprattutto gli indizi utili per risalire alla responsabilità della persona che rapinò la sala slot di via San Michele a Varese.
Siamo in zona piazza Repubblica, nella via che porta verso la castellanza di Bosto: qui lo scorso 17 maggio nella Sala Slot Diamond si verificò un episodio violento con un uomo che fece irruzione nell’eserecizio per strattonare una donna – con lei la figlia di pochi mesi – rimasta ferita e derubata dell’incasso.
Le serrate indagini dei poliziotti della questura di Varese, coordinate dalla Procura della Repubblica di Varese – pm Federica Recanello – , sono partite immediatamente anche in considerazione della particolare aggressività manifestata dal rapinatore che per farsi consegnare il denaro non ha esitato a colpire violentemente la donna con un calcio e un pugno, fino a ferirla alle mani con una lama affilata.
Gli uomini dell’Antirapina della Squadra Mobile hanno scandagliato ogni particolare a partire dalle immagini del sistema di videosorveglianza della sala slot, riuscendo a identificare il responsabile per il cittadino italiano arrestato l’altra mattina, persona già conosciuta per analoghi reati, a carico del quale sono stati acquisiti numerosi e univoci elementi a suo carico, come il sopralluogo che lo stesso ha fatto poco prima di consumare la rapina per assicurarsi che all’interno non ci fosse nessuno.
Ulteriore e definitiva conferma si è avuta grazie alla Polizia Scientifica di Varese che durante il sopralluogo è riuscita a rilevare l’impronta digitale del rapinatore che è stata confrontata con successo con quella dell’indagato che a questo punto è stato inchiodato alle sue responsabilità.
Al termine delle indagini, concluse in brevissimo tempo, il G.I.P. del Tribunale di Varese ha ritenuto sufficienti gli elementi acquisiti per l’emissione della misura cautelare a carico dell’uomo identificato disponendo gli arresti domiciliari nella sua abitazione sita in provincia di Milano ma a ridosso con quella di Varese.
L’arresto è avvenuto nella mattinata del primo luglio quando gli agenti sono andati a prendere T.A. per sottoporlo alla misura degli arresti domiciliari; l’accusa è di rapina aggravata.
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