“Servono risposte precise per l’ospedale: tempi e personale”
La presa di posizione dei consiglieri comunali Laura Cavalotti ed Ermanno Ferrario, della lista civica Partecipare Sempre, sull'investimento regionale per l'ospedale Galmarini
La presa di posizione dei consiglieri comunali Laura Cavalotti ed Ermanno Ferrario, della lista civica Partecipare Sempre, sull’investimento regionale per l’ospedale Galmarini
La Regione Lombardia, in questo momento, a fronte di tagli sostanziosi sulla sanità praticati dal governo nella legge di bilancio, ha promesso di investire 10 milioni di euro per potenziare l’Ospedale di Tradate, come è stato dichiarato dall’amministrazione comunale, dopo un incontro con il Direttore dell’ASST Sette Laghi e da esponenti regionali.
Come opposizione, sempre orientata al bene della città, salutiamo, con favore, queste notizie sul futuro del nostro ospedale e del nostro territorio, che amiamo moltissimo e per il quale Laura Cavalotti si è sempre battuta insieme al suo gruppo come consigliere comunale e prima come sindaco. Come minoranza attiva, ci impegniamo a osservare, con molta attenzione, la politica sanitaria e le scelte che verranno fatte per Tradate, che speriamo siano palesate nel Piano Organizzativo Aziendale, che aspettiamo di conoscere con ansia: ciò che sembrerebbe emergere è che Tradate potrebbe essere la sede di progetti sperimentali e di alta qualità di cura specialistica con l’arrivo anche di un endocrinologo di valore.
Questo ci fa pensare che la scelta della Regione e dell’ASST competente, sia di creare a Tradate nicchie specialistiche, come la chirurgia bariatrica , che forse, pur di interesse per un ospedale universitario, non sono così utili ai pazienti cronici e agli anziani.Quest’ultima categoria merita un’attenzione particolare perchè è agli anziani che devono essere garantite cure di base senza spostamenti che causano loro ansie inutili e disorientamento. Si è parlato molto di ristrutturazioni, di ammodernamenti, di rifacimenti, di “efficientamento”, noi ci chiediamo invece quanti medici e quanti infermieri vogliano venire davvero a lavorare all’ospedale di Tradate e anche per quanto tempo ci resteranno, poiché, per rendere attrattivo un ospedale non basta un bel maquillage, peraltro ben accetto, ma occorre rendere possibile “fare carriera”, aspirare a una stabilità contrattuale per dare un vero e continuativo servizio ai cittadini.
I nostri “vecchi”, i nostri bambini, i Tradatesi tutti, devono essere accolti da personale motivato e attento che sappia assistere e curare con umanità, “con amore” e competenza, che si senta “appartenente”, che non sia in burn out per turni troppo gravosi e per insicurezza del futuro.
Lo sviluppo di percorsi per cronici e per i malati di tumore, non è risolto con “una struttura immobiliare nuova e ammodernata” come dice Monti, presidente della commissione sanità della Regione.
Il nostro ruolo svolto finora all’interno delle commissioni e del consiglio comunale è stato di estrema vigilanza con la richiesta di risposte precise e non continuamente procrastinate nel tempo. Noi e con noi la città di Tradate chiediamo chiarezza.
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