Socialità e apprendimento: i vantaggi dei Campi estivi
Se mamma e papà lavorano i bambini possono trovare nei Campi estivi occasioni per socializzare, imparare e sperimentare nuovi sport, lontani dagli schermi

Se durante l’estate mamma e papà continuano a lavorare, scegliere di portare i figli a un centro estivo può essere una scelta migliore piuttosto che affidarli a nonni, zii e parenti vari per l’intera giornata.
Certamente all’interno della “famiglia allargata” i bambini trovano grande affetto e sicurezza. Ma in assenza di fratellini, cuginetti o altri coetanei vicini di casa con cui condividere il tempo giocando, il rischio è che i bambini passino gran parte della loro giornata davanti agli schermi, rimbalzando tra televisori, consolle di video-giochi, tablet o smartphone. E la comunità scientifica è oramai compatta nel consigliare un uso moderato e sempre supervisionato di questi divice.
Frequentare un centro estivo, che sia un oratorio o un centro gestito da scuole, associazioni o cooperative, permette ai bambini di passare del tempo in compagnia di altri minori di pari età, un tempo strutturato e organizzato da educatori capaci di offrire una supervisione educativa e occasioni di apprendimento.
Oltre al gioco infatti molti campi estivi propongono gite, escursioni oppure sport da sperimentare. Tutte attività che offrono al bambino l’occasione di acquisire e implementare, divertendosi, competenze di tipo motorio oltre che sociali e relazionali.
“Non sempre i bambini si dichiarano entusiasti di partecipare ad un centro estivo. La loro valutazione negativa però è spesso il risultato di considerazioni “veloci”, scrive Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva in un articolo sul tema pubblicato sul portale Family Health, con riferimento al fatto che ci si deve alzare presto al mattino, ci si deve relazionare con molti altri bambini e, soprattutto ci sono regole e tempi da rispettare, ben lontano da un’autonoma gestione del tempo.
Frequentare un campo estivo è sicuramente più faticoso, per i figli e anche per i genitori, e anche impegnativo dal punto di vista economico di quanto non sia rimanere a casa, ma può essere un’occasione più formativa, socializzante e divertente che non trascorrere il tempo ciondolando da uno schermo all’altro.
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