Via Francisca del Lucomagno

Alla scoperta della Via Francisca da Costanza

La prima tappa dello storico cammino prende il via dalla cittadina tedesca. Ventuno chilometri belli tra lago, foreste e tanta coltivazione

Via Francisca in Svizzera

Al centro del timbro della cattedrale di Costanza c’è la classica conchiglia, simbolo del cammino di Santiago.

Inizia idealmente da qui la Via Francisca del Lucomagno che, dopo aver attraversato la frontiera tedesca, i cantoni di Turgovia, San Gallo, Grigioni e Ticino, il Liechtenstein, entra in Italia sul lago di Lugano e arriva fino a Pavia.

È l’acqua a contraddistinguere questa via. Un bene primario che portava sviluppo, traffico e ricchezza già dall’antichità.

Riprendo il cammino partendo proprio da Costanza per conoscere i primi 160 chilometri della Via. Viaggio con il mio amico e collega Tomas e arriveremo fino a Coira in sette giorni.

Curioso che da lì per arrivare nella cittadina tedesca in treno ci abbiamo messo poco più di due ore e per tornare lì ci servirà una intera settimana di cammino.

Abbiamo dovuto lavorare molto prima di metterci in viaggio perché la Via in Svizzera non è ancora attrezzata. Così la prima cosa fondamentale è stato cercare le tracce per non doverci inventare niente. Una volta trovate le abbiamo  scaricate su una app, noi usiamo maps.me, che funziona anche offline. Fatto questo è iniziata la ricerca dei posti per dormire. Non ci sono accoglienze pellegrine e anche gli ostelli hanno prezzi molto alti. Per darvi un’idea, stanotte siamo in quello della gioventù a Romanshorn, sul lago di Costanza e si paga circa 40 euro a testa, con colazione. In ogni caso, siamo riusciti a trovare ovunque qualcosa seppur con costi medi intorno ai 50 euro a notte. Solo per questa prima tappa abbiamo dovuto spostarci di sei chilometri, ma è normale perché siamo nel sabato di ferragosto e questa zona, a causa del lago, ha una certa richiesta.

Prima tappa tranquilla con 21 chilometri. Siamo partiti all’alba in auto con destinazione Coira. L’abbiamo lasciata nel parcheggio della stazione che fa condizioni speciali per chi usa il treno. Da lì siamo arrivati a Kreunzinglen a un chilometro da Costanza. Il centro storico della cittadina è delizioso. A differenza di tante altre città non è andato distrutto e conserva tutto il fascino dei borghi svizzeri. Sulla facciata del municipio sono affrescate le gesta del Barbarossa. Poco più avanti l’ex cattedrale, oggi solo chiesa parrocchiale perché Costanza non è più diocesi. La signora che è alla biglietteria del campanile, 52 metri di salita come antipasto non è stato male, è ben felice di metterci il timbro sulle nostre credenziali. Inizia così il cammino e sfidiamo la pioggia, ma dopo averne presa poca appena scesi dal treno, dopo la visita della chiesa spunta anche un timido sole.

La frontiera tra il canton Turgovia e la città tedesca è uno zig zag e in un punto è riportata la drammatica storia del secolo scorso quando gli ebrei cercavano rifugio in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni naziste.

Oggi è complicato muoversi perché su entrambi i versanti ci sono feste che invadono il lungo lago e visto che sono a pagamento è stato transennato tutto. Troviamo comunque il modo di aggirare gli ostacoli e inizia il tratto di una decina di chilometri tutti in riva al lago di Costanza. In questo pezzo di cammino è impossibile sbagliare strada. Si prosegue fino ad Altnau e da lì si lascia il lago per salire ed entrare nella campagna che è nota per la coltivazione delle mele.

La Via non ha segnali specifici, ma si trovano comunque indicazioni generiche molto ben definite. Piccoli cartelli gialli con una scritta Wanderweg ci accompagna fino ad Amirwil dopo aver attraversato una piccola foresta e nei campi coltivati.

Ovviamente non incontriamo altri camminatori o pellegrini e anche nell’ostello ci sono solo tre giovani ragazze e un paio di famigliole. Le procedure sono comunque le stesse: doccia, lavaggio degli indumenti e relax. Dormiamo in una bella struttura ma la godremo poco perché siamo davvero lessi dopo una levataccia ma soprattutto la poca abitudine ancora al cammino.

Questa prima tappa è molto bella, in sicurezza e con tanta natura. Il pezzo in mezzo al bosco è notevole.

Domani si arriverà a San Gallo cambiando cantone, ma soprattutto incontrando una città importante per la sua cattedrale patrimonio dell’Unesco e una università prestigiosa.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Agosto 2019
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