Il bivio della crisi
Il Presidente incaricato Giuseppe Conte ha messo subito in chiaro che il suo sarà un Governo per e non contro in un contesto di forte crisi che può trasformarsi in una opportunità per ridare slancio all'Italia

Di fronte alle crisi si possono assumere diversi comportamenti. Non è solo la ragione a guidare le scelte. Emozioni e sentimenti hanno un ruolo centrale, come le passioni e l’energia.
Tutti temi che sembrano essere distanti dalla politica, ma che invece animano le vite delle persone. Basterebbe leggere i commenti sui social network per rendersene conto. La rabbia e il rancore sono le risposte più immediate alle paure e alle incertezze. Il compito di chi si assume la responsabilità di guidare il Paese non è quello di alimentarle. Queste vanno ascoltate e trovate risposte che non rispondano solo a specifici interessi ed egoismi.
Il discorso del premier incaricato Giuseppe Conte appena uscito dal colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è partito proprio da questo aspetto. “È una fase molto delicata per il Paese. Dobbiamo adoperarci per trasformare questo momento di crisi in opportunità, in momento di rilancio”. Prima di indicare una serie di priorità su cui muoversi ha messo in chiaro che il suo “non sarà un Governo contro, sarà un governo per il bene dei cittadini, per modernizzare il paese. Un governo nel segno della novità”.
Per ora sono solo parole e buone intenzioni, ma intanto è partito da due concetti molto semplici e forti: la crisi può essere una opportunità e l’orizzonte è lavorare per e non contro.
Non sarà facile e non solo per gli scenari internazionali e le problematiche molto complesse che aspettano proposte e soluzioni. Non sarà facile perché l’humus non è quello della fiducia, della speranza. C’è un clima avvelenato non solo tra i diversi schieramenti politici, ma anche all’interno di quella nuova maggioranza che dovrà appoggiare il nascituro Governo.
Questo è chiaro a tutti. Basta leggere i giornali, i post su Facebook, ascoltare i commentatori nei vari canali televisivi per capirlo. Sarà difficile vedere festeggiamenti al varo del possibile nuovo Governo. Usando una metafora cara a chi cammina, Conte ha davanti un sentiero stretto e molto in salita e con diversi soggetti che metteranno pure trappole lungo il percorso. Tutto questo avviene dentro un quadro istituzionale fatto di regole e riti che compongono la democrazia. Alcune parole come ribaltone e inciucio non hanno alcun senso, ma è chiaro però che ci troviamo dentro un grande paradosso. Si parla di novità laddove i meccanismi sono quelli tipici della vecchia politica dove i numeri pesano e costringono a farci i conti.
La prima vera sfida della maggioranza giallorossa sarà rendere evidenti le novità a cui si è ispirato nel suo discorso Giuseppe Conte. Il Movimento 5 stelle dovrà farlo per riacquistare la fiducia dei milioni di cittadini che lo avevano votato. Sarà dura digerire un’alleanza con un Pd che era indicato come un nemico. Non molto differente è la situazione del Partito democratico che in questi anni non si è certo risparmiato accuse forti verso i Cinque stelle.
Il Presidente incaricato ha fatto un bell’elenco di priorità e buone intenzioni. “Lavorare per e non contro” non può essere solo uno slogan e per questo Conte ha subito messo in chiaro la sua volontà. Stavolta però passare dalle parole ai fatti richiederà uno sforzo molto più forte e pochi gesti di vittoria. Almeno fintanto che non si veda un reale cambiamento.
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