“Ciao, ciao, figlio mio”: in san Vittore lo struggente saluto a Davide Riso
Tantissime persone hanno partecipato alle esequie del 46enne morto nell'incidente del 22 luglio scosso sulla provinciale del lago
Era piena la basilica di san Vittore per l’ultimo saluto a Davide Riso, morto a una settimana dal tragico incidente del 22 luglio che l’ha visto vittima, con la sua moto sulla provinciale del Lago, all’altezza di Calcinate del Pesce.
Tante persone che l’avevano conosciuto hanno voluto tributagli l’ultimo saluto; e tra loro anche il celebrante, monsignor Giuseppe Macchi, già decano di Varese e ora sacerdote ed educatore di sacerdoti nel seminario di Venegono Superiore, nel ruolo che fu dell’attuale arcivescovo di Milano Mario Delpini.
«Non vorrei tanto parlare, vorrei solo accompagnare il vostro grande dolore, che è anche il mio – ha detto monsignor Maffi nella sentitissima omelia – In queste ore siamo attraversati da un grande senso di vuoto: una persona carissima ci ha lasciato. Dietro la nostra impotenza per dare ragione a quello che accade nella nostra vita, dobbiamo chiedere che la sua misericordia e la sua pace siano con noi»‚
Maffi si rivolge ai famigliari e ai parenti davanti a lui, ringraziando: «Per la fraternità e la simpatia che Davide ci ha offerto nella sua vita. Abbiamo gustato il suo bene, siamo qui a chiedere che nulla ci sfugga del bene che ha promosso dentro di noi. Perchè è importante essere un po’ come lui: cordiali, sereni, pieni di benevolenza. E ora che è nella pace del signore, chiediamo che vegli sulla sua famiglia soprattutto quella che ha costruito».
Un funerale composto, dove il dolore ma anche la speranza di un futuro oltre la vita terrena hanno segnato la celebrazione in chiesa. Ma quando la bara con le spoglie dell’amico, del figlio, del padre hanno fatto per abbandonare il sagrato di san Vittore prima un applauso liberatorio nato nel silenzio degli ultimi abbracci, e poi la voce della inconsolabile mamma, che ha salutato tra i singhiozzi il figlio che usciva dal sagrato (“Ciao, ciao, amore mio” con un dolore che ha pervaso tutti gli ancora moltissimi presenti) hanno dato la misura di quello che da oggi mancherà nella loro vita.
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