Dal Wisconsin a Cuggiono, per scoprire le proprie radici un secolo dopo
Un gruppo di statunitensi è venuto in visita nel paese da cui partirono i loro avi: emigrarono nel paese di Genoa, creando una vera "colonia lombarda"
«Questa è la quarta volta che veniamo in questi luoghi. Quello che ci colpisce di più è il calore con cui veniamo accolti ogni volta». Bill Trussoni è un cittadino statunitense di Genoa, Wisconsin. Ma non ha dimenticato le sue origini, che condivide con decine di altri suoi concittadini. Sul finire dell’Ottocento, tantissimi cuggionesi emigrarono in America, più precisamente nella piccola Genoa, un comune di appena 3 mila anime.
«Dal 2010 – racconta Trussoni – decisi, insieme a mia moglie, di organizzare dei viaggi per riscoprire le nostre radici. Io, come molti altri qui presenti, abbiamo origini a Cuggiono ma anche in Valchiavenna, a Campodolcino. È incredibile pensare come molti abitanti di un piccolo centro si siano spostati in un altro piccolo centro, dall’altra parte del mondo».
Trussoni gestisce anche un sito, dedicato alle reunion che ormai sono diventate rituali: «Abbiamo deciso di venire qui ogni due anni. Già dalla prima occasione si sono create delle bellissime amicizie, nate dalla condivisione dei racconti sulle proprie vite e origini. Fino ad ora siamo riusciti a portare qui ben 350 persone. Uno dei motivi principali – sottolinea – è l’entusiasmo che troviamo, qui e a Campodolcino: anche oggi, la sindaca ha voluto essere presente per ringraziarci e augurarci una buona permanenza; un piccolo gesto ma che denota grande rispetto e cortesia». La sindaca Maria Teresa Perletti ha voluto infatti cogliere l’occasione per salutare gli americani (armati di maglietta celebrativa dell’evento) e ringraziarli per «l’attenzione rivolta al nostro paese».
«I cuggionesi che emigrarono a Genoa attorno al 1880 si unirono agli abitanti della Valchiavenna e ad alcuni svizzeri italiani; erano tutti agricoltori», ci spiega Ernesto Milani, storico e studioso dell’emigrazione lombarda verso il Nord America – che ha dedicato al tema la tesi di laurea – nonché organizzatore della visita. «Ovviamente – precisa – si trattò solo di una parte dei cuggionesi emigranti. Che si dimostrano però ancora legati, attraverso vari rivoli genetici, culturali e non solo, alla terra d’origine. Nonostante le parole di Alexander Cance (professore emerito all’università dell’Massachusetts, considerato uno dei pionieri di politica agraria, ndr) che nel 1890 decretava la completa assimilazione dei lombardi nella loro nuova terra».
Gli americani, in arrivo da Campodolcino, si sono recati alla Chiesa dedicata a San Giorgio alle 10:30. Quindi hanno visitato il Centro Studi Emigrazione dell’Eco Istituto della Valle del Ticino, con una mostra dedicata a Genoa corroborata dalle ricerche di Milani. Dopo il pranzo e la visita alla villa Annoni, il gruppo si è congedato ed è tornato nel comune della Valchiavenna.
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