La Via Francisca del Lucomagno in Svizzera
Informazioni, indicazioni e riflessioni sul primo tratto del cammino da Costanza a Coira attraversando i cantoni Turgovia, San Gallo, Appenzello, Grigioni e il Liecthestein
Una cosa che appartiene a tutti i cammini è la lentezza. Per quanto si possa avere un ottimo passo, è difficile tenere una media che alla fine della giornata superi di molto i quattro chilometri orari. Questo permette di assaporare i territori che si passano. Permette di riflettere, guardare, ascoltare a un ritmo completamente diverso da quello a cui siamo abituati.
La Via Francisca del Lucomagno non fa eccezioni. Soprattutto nel versante svizzero che è il più impegnativo. Nei giorni scorsi abbiamo percorso il tratto dalla partenza sul lago di Costanza fino a Coira. Poco più di 150 chilometri in tutto.
Il cammino è splendido e consente di conoscere luoghi “minori” dove spesso non si passa nemmeno in auto. Pur avendo la Confederazione una sua unitarietà, ogni cantone ha delle differenze e si notano. La Turgovia è caratterizzata dalla presenza del lago e della coltivazione intensiva delle mele. Ci sono percorsi specifici per conoscere questo prodotto. San Gallo e il piccolo semi cantone di Appenzello hanno pezzi di storia importante e soprattutto la città ha un respiro internazionale grazie alla sua biblioteca storica. Il Liecthestein è un piccolo stato con una ricchezza enorme e la si nota subito superando perfino la già ricca Svizzera. I Grigioni sono un territorio alpino, seppur questo lo si avverte appena perché il tratto fino a Coira si sviluppa sulla costa della valle in cui si trova la piccola capitale del cantone.
IL TRACCIATO
La Via è tutta tracciata e in totale sicurezza. La maggior parte del percorso si sviluppa lungo sentieri, stradine di campagna e altre minori, e si resta quasi sempre immersi nella natura. Noi abbiamo scrupolosamente seguito le tracce che potete trovare qui. Il consiglio che vi diamo è di stampare i percorsi e scaricare le tracce installandole poi su un sistema di mapping come potrebbe essere maps.me, una app gratuita che funziona anche senza connessione ed è molto precisa e completa.
LA SEGNALETICA
La segnaletica è molto buona, ma non pensiate di trovare alcun segno della Via Francisca del Lucomagno. Il nostro pellegrino, o il verde che lo contraddistingue, non esiste in nessun luogo. Il tracciato è indicato grazie a dei cartelli gialli e a dei rombi, sempre gialli, e fino al canton Grigioni la scritta è Wanderweg che genericamente significa sentiero, percorso. Dai Grigioni si trova un omino stilizzato che cammina. Per procedere senza il rischio di perdersi è bene avere chiaro come si sviluppa il sentiero in modo da poter seguire le indicazioni località per località.
LE TAPPE
Le tappe, da un punto di vista dell’impegno sono tutte medie non tanto per le distanze, quanto per i dislivelli perché ad eccezione della prima, in tutte ci sono circa 500 metri a salire dati da continui saliscendi senza comunque dover affrontare alcuna salita impegnativa. Anche per le tappe abbiamo seguito la divisione trovata sul sito di Outdooractive con un paio di variazioni perché la terza sarebbe stata troppo lunga e molto molto impegnativa. Vi riportiamo quindi le tappe con relative distanze.
Tappa 1: Costanza – Amriswil 21 km il diario
Tappa 2: Amriswil – St.Gallen 19 km il diario
Tappa 3: San Gallo – Altstätten 21 km il diario
Tappa 4: Altstätten – Sennwald 21 km il diario
Tappa 5: Sennwald – Schaan 21 km il diario
Tappa 6: Schaan – Maienfeld 24 km il diario
Tappa 7: Maienfeld – Coira 24 km il diario
LE ACCOGLIENZE
Qui vengono le prime dolenti note perché lungo il tracciato si incontrano tre ostelli della gioventù, uno fuori traccia di 6 km a Romanshorn (raggiungibile da Amriswil in treno in 4 minuti), e due invece proprio sul percorso a San Gallo e Schaan. Gli ostelli hanno prezzi variabili, ma sempre intorno ai 40 franchi con colazione inclusa. Sono strutture molto belle e complete. Nelle altre tappe è necessario fare una ricerca tra B&B, Guesthouse e appartamenti, ma non si scende mai sotto i 50 franchi a testa. La Svizzera ha pochi Airbnb e quindi la scelta resta ridotta.
I COSTI COMPLESSIVI
La Svizzera è cara e non ci sono scorciatoie. Questo non vale solo per dormire, ma anche per mangiare. Non esistono menù per i pellegrini e tanto meno agevolazione, tranne che per i bambini. Non ha senso riportare costi standard perché ci sono variazioni da posto a posto e a seconda delle scelte, ma considerate un buon 30% più cara che in Italia. Questo vale anche per i prodotti che si acquistano per un veloce pranzo lungo la via. Va messo in conto di spendere circa 70-80 franchi al giorno come minimo.
LA TECNOLOGIA
In Svizzera si trova facilmente il wifi, ma non lungo i sentieri. Questo fa si che se non si possiede un piano tariffario vantaggioso, avere dati può risultare molto caro ad eccezione del Liecthestein che è nell’area europea e quindi non si paga per il roaming dati. L’ideale è avere quindi una app per le mappe, come potrebbe essere maps.me che funziona anche senza connessione. Per telefonare si possono usare whatsapp o Skype.
CONSIDERAZIONI
Il percorso è interessante e bello. Merita la settimana che richiede per esser percorso senza troppa fatica. Può essere fatto con una media preparazione perché non ha tappe molto impegnative, ma non è una passeggiata. Al momento è molto diverso dal classico cammino storico come potrebbe essere la Via Francigena o i vari percorsi di Santiago. Ha caratteristiche che lo fanno somigliare più a un trekking. In una settimana non abbiamo incontrato un solo pellegrino e nei vari luoghi dove era possibile acquisire informazioni circa il passaggio di questi, ci è stato sempre detto che sono pochissimi. L’altro aspetto delicato è il fatto che nella maggior parte delle tappe non si incontra nulla lungo il percorso. Questo costringe a una organizzazione accurata perché altrimenti vanno fatte spesso piccole varianti per incontrare un borgo che non è detto poi che abbia negozi o bar.
IL POSSIBILE FUTURO
Per lo sviluppo della Via Francigena del Lucomagno è importante avere pellegrini provenienti anche da nord. Quindi l’augurio è che anche i cantoni svizzeri vogliano lavorare per far crescere questo cammino. Le condizioni ci sono tutte perché il percorso esiste già e l’impegno maggiore va rivolto a reperire accoglienze economiche e a comunicare bene l’esistenza del cammino.
Nei prossimi mesi proveremo a percorrere i due tratti che ci porteranno in Italia. Si tratta di fare Coira – Bellinzona che richiede ancora una settimana intera e poi dalla capitale del Ticino a Lavena Ponte Tresa altri tre giorni. Sono tappe medie ad eccezione delle due con forti dislivelli per salire fino al passo del Lucomagno e l’altra che ci farà superare il Ceneri.
Da lì conosciamo bene tutto il tracciato dei 135 chilometri che ci porta fino a Pavia sulla tomba di sant’Agostino.
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