Alfieri, Pd: “Lega grida allo scippo ma l’autogol è di Salvini. Ecco i primi risultati in Europa”
Il senatore varesino del Pd Alessandro Alfieri sta seguendo a Palazzo Madama la seduta che a breve si concluderà con il voto di fiducia al nuovo Governo Conte

«Oggettivamente in aula c’è un clima strano e inusuale». Il senatore varesino del Pd Alessandro Alfieri sta seguendo a Palazzo Madama la seduta che a breve si concluderà con il voto di fiducia al nuovo Governo Conte sostenuto da M5s, Partito Democratico e Leu.
«La Lega è ritornata a fare la Lega – spiega il senatore Dem -: una Lega chiassosa e rancorosa che si dice scippata ma senza alcun motivo perché hanno fatto tutto loro. Salvini da solo ha fatto un autogol clamoroso tra spiagge e mojto quando in pieno delirio da onnipotenza ha sfiduciato Conte.I loro cori da stadio e gli attacchi personali che stanno rivolgendo dai loro banchi sono ingiustificati».
Tra tante tensioni la giornata di oggi, secondo Alfieri, registra però due fatti importanti a livello europeo: «la nomina di Paolo Gentiloni come commissario agli Affari economici è un segnale positivo anche in vista del percorso che ci attende con una manovra finanziaria chiamata a sterilizzare gli aumenti dell’iva e l’esigenza lottare contro le diseguaglianze del nostro paese. Il secondo segnale è il fatto che la presidente Von der Leyen ha parlato esplicitamente della necessità di riformare il trattato di Dublino nel segno di una maggiore solidarietà tra paesi europei. Sono segnali non scontati se consideriamo l’isolamento europe nel quale ci aveva portato la politica di Salvini».
A poche ore dal voto Alfieri si dice tranquillo sull’esito del voto di fiducia. Non teme fronde grilline o scelte come quelle del senatore varesino Gianluigi Paragone pronto ad uscire dall’aula al momento del voto?
«Mi sembra che alla fine sia solo Gianluigi Paragone a rimanere su queste posizioni.Io lo posso comprendere umanamente ma politicamente no perché rispetto a quello che dice sempre sulla flessibilità in europa segnalo che adesso ci sono le condizioni per ottenere con questo Governo più flessibilità come lui ha sempre chiesto. Spero che si possa ricredere. Del resto ammetto che non sarà facile perché noi e i 5 stelle dobbiamo imparare a lavorare insieme. Non contro qualcosa o qualcuno, ma dobbiamo lavorare insieme per dare una prospettiva al paese, lottare contro diseguaglianze e per la riduzione delle tasse ai redditi medio bassi. Lo dico perché si vede all’orizzonte tutto il rischio derivante da una recessione in Germania».
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