L’allenatore di Daniele, il culturista morto a 23 anni: “Era un ragazzo esuberante”
I commenti e le illazioni hanno offeso chi frequentava da vicino il body builder del '96. Quando e se le autorità diffonderanno i risultati dell’esame autoptico, si potrà stabilire il perchè della morte di un ragazzo così giovane

Sarà l’autopsia a stabilire le ragioni della morte di Daniele Pozzi, il body builder morto a 23 anni in una stanza d’albergo a Padova nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 settembre.
Sui social si moltiplicano le manifestazioni di dolore per la scomparsa di un ragazzo che tutti definiscono per bene, generoso e appassionato. Contemporaneamente si rincorrono le illazioni di chi, senza aspettare l’esito degli esami clinici, punta il dito su anabolizzanti, doping e sostanze di vario tipo. Anche sui canali di VareseNews si sono registrati numerosi commenti di questo tipo, cancellati dalla redazione: quando e se le autorità diffonderanno i risultati dell’esame autoptico, potremo stabilire il perchè della morte di un ragazzo così giovane, che alla gara di culturismo di Padova alla quale aveva partecipato nel weekend aveva vinto ben 4 medaglie d’oro.
I commenti e le illazioni hanno offeso chi Daniele lo frequentava da vicino. Gli amici, ma anche e soprattutto la fidanzata Ilenia che non vuole commentare e vuole tenere per sè il ricordo del ragazzo che amava. L’allenatore Matteo Martinez, che da circa un mese si prendeva cura dei muscoli del body builder classe ’96 (Daniele lo ha ringraziato con un lungo post dopo la vittoria del concorso padovano), lo definisce «un ragazzo esuberante che mi voleva bene, conosciuto da solo un mese, troppo poco. Se il medico ha dichiarato la morte naturale l’autopsia ci dirà che problema avesse. Ci vuole rispetto per un figlio di soli 23 anni».
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