Lavabili o usa e getta biodegradabili? A ogni bimbo il suo pannolino
I consigli dell'esperta della Pannolinoteca da 0 a 100 sulle alternative ai pannolini tradizionali più ecologiche, economiche e meno irritanti per la pelle dei bambini
Chi l’ha detto che ogni neonato deve fisiologicamente inquinare per i primi due o tre anni della sua vita, consumando tonnellate di pannolini usa e getta destinati all’inceneritore? Le alternative esistono, più ecologiche e in generale economiche dai pannolini lavabili a quelli biodegradabili che, pur mantenendo la praticità dei tradizionali usa e getta consentono di ridurre drasticamente l’impatto ambientale del neonato senza gravare sul portafogli.
A spiegarlo è Debora Palumbo, titolare della “Pannolinoteca da 0 a 100 e Fascioteca” di Saronno, negozio specializzato in pannolini per tutte le età, dove trovare soluzioni alternative agli usa e getta tradizionali adatti a tutte le tasche e tutte le esigenze grazie anche alla consulenza personalizzata per ciascuno.
Perché tra il pannolino tradizionale e quelli lavabili (tanti, tutti diversi, ciascuno con le sue caratteristiche), c’è un mondo di soluzioni intermedie da vagliare e valutare.
I LAVABILI E IL KIT DI PROVA
«Di solito alle mamme che arrivano in pannolinoteca con l’idea di trovare un’alternativa all’usa e getta tradizionale propongo il noleggio di un kit di pannolini lavabili – spiega Debora – per sperimentarne varie tipologie e trovare quello più adatto alle proprie esigenze». Il pannolino lavabile rappresenta sicuramente la soluzione più ecologica e più economica.
A livello statistico, un bambino nei primi tre anni di vita consuma circa 5800 pannolini “usa e getta” del peso di circa 300 grammi corrispondenti a 1,74 tonnellate di rifiuti non riciclabili da conferire in discarica oppure bruciare nell’inceneritore. Per non parlare dell’inquinamento del processo produttivo. I lavabili permettono a ogni famiglia di risparmiare fino a 1.400 euro oltre a ridurre il rischio di allergie e irritazioni cutanee nei bambini.
USA E GETTA BIODEGRADABILI
«I lavabili però richiedono anche dei tempi di gestione più lunghi degli usa e getta – ammette l’esperta – tempi che nelle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori spesso non ci sono». Si può quindi ricorrere a un’altra alternativa, quella dei pannolini biodegradabili fino al 85% «che hanno un costo simile a quello dei pannolini tradizionali del supermercato, ma garantiscono il contatto con la pelle solo pi materiali naturali e perciò meno irritanti per il bambino e minore inquinamento sia nella produzione del pannolino che nel suo smaltimento».
«Diverse le marche in commercio, sia italiane che straniere: Si tratta di pannolini di qualità elevata, realizzate con materie prime certificate, tutti anallergici e sbiancati all’ossigeno e non al cloro per evitare ogni tipo di tossicità».
PANNOLINI COMPOSTABILI?
«Recentemente erano stati pubblicizzati anche dei pannolini compostabili ma la questione è finita in tribunale perché ad oggi le parti assorbenti sono tutte di materiale chimico che necessita di smaltimento nell’indifferenziato, come per i biodegradabili, che sono tali in percentuali elevate, ma non completamente e si smaltiscono quindi nell’indifferenziato».
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