In piazzale De Gasperi arriva l’Etichetta Days di Coldiretti
Rush finale dell’iniziativa di Coldiretti e Campagna Amica per sostenere la petizione eat original: “Difendiamo il futuro del cibo italiano: oggi un prodotto alimentare su 4 è a rischio fake”
Anche a Varese è “Etichetta Days” per salvare il vero cibo 100% italiano e difendere il futuro della filiera agricola prealpina. Con un prodotto alimentare su 4 a rischio “fake” nel carrello della spesa che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini, arriva in circa 50 piazze lombarde e in mille in tutta Italia l’iniziativa firmata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, che promuovono la più grande mobilitazione mai realizzata per difendere la salute dei consumatori, valorizzare l’agricoltura italiana e far cambiare finalmente verso all’Europa nelle politiche sulla trasparenza di quel che i cittadini portano in tavola.
La provincia prealpina ha già “scaldato i motori” nei giorni scorsi con iniziative a Induno Olona, Azzate, Sesto Calende, dove anche oggi è stato possibile aderire alla petizione (così come ad Angera): domani, 27 settembre, la tappa sarà a Varese città, presso il Mercato di Campagna Amica di piazzale De Gasperi, per tutta la mattinata.
La petizione “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo), promossa da Coldiretti per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti, vede il coinvolgimento di altre organizzazioni europee, dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico sindacato polacco) alla Upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Gaia (associazione degli agricoltori greci), da Campagna Amica a Fondazione Univerde, fino a Green protein (ONG svedese).
Si tratta di un vero e proprio fronte europeo per la trasparenza che punta a raccogliere un milione di firme in almeno 7 Paesi dell’Unione entro il 2 ottobre prossimo. Per firmare basta recarsi in una delle piazze dove è presente l’iniziativa: l’elenco completo è a questo link. «La posta in gioco è alta – rimarca il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – poiché per la prima volta c’è la possibilità di invertire la tendenza e spingere la Commissione Ue a valorizzare l’origine dei prodotti agricoli e garantire trasparenza nelle scelte di acquisto dei cittadini e un giusto reddito agli agricoltori».
Un obiettivo condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e dall’82% di quelli italiani che ritiene necessario superare l’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea sull’origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi, che solo all’Italia costa oltre 100 miliardi di euro all’anno nel mondo. «Il nostro Paese, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità – conclude Fiori – ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti».
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