La notte dell’edilizia residenziale a Castellanza, troppi palazzi abbandonati
La grande crisi dell'edilizia a Castellanza non vede ancora la luce in fondo al tunnel. Sono molte le palazzine in completo abbandono, nonostante l'università, mentre crescono supermercati e ristoranti
Case murate, finestre chiuse, facciate malandate e a rischio crollo anche in pieno centro. Castellanza, città universitaria, non riesce a valorizzare il proprio patrimonio immobiliare ed è un controsenso. Proprio qui dove ogni anno arrivano centinaia di studenti da tutta Italia per frequentare la Liuc, sembra che il settore dell’edilizia residenziale faccia una grande fatica a riprendersi dalla grande crisi dei primi anni duemila.
Lo conferma il sindaco Mirella Cerini che non può far altro che constatare la situazione e promettere qualche intervento sugli oneri di urbanizzazione come leva per invogliare i privari a ristrutturare: «Da anni il settore dell’edilizia residenziale è fermo – spiega – un problema che non è solo di Castellanza ma che qui assume un carattere estetico forte perchè gli immobili più malandati sono su corso Matteotti, via Pomini, via don Testori e in piazza Soldini. Stiamo pensando di intervenire per agevolare questi interventi».
L’edilizia nel suo complesso, però, non è ferma. Sorgono supermercati (tre negli ultimi due anni), ristoranti giapponesi e si riaccende l’interesse sull’area dell’ex-Mostra del tessile, al centro di un possibile progetto di outlet sul modello (più in piccolo) di Serravalle: «La Saronnese è ormai votata ad essere la via delle attività commerciali e per Saronnese intendiamo anche il tratto verso Busto Arsizio e di questo si occuperà la variante al Pgt che stiamo preparando. Quello dell’ex-Mostra del Tessile è uno degli ambiti di trasformazione al centro dell’attenzione perchè puntiamo a ridare dignità a tutto il comparto tra il parco Altomilanese e l’Isis Facchinetti» – ha detto ancora la sindaca.
L’ex-Mostra del tessile, in effetti, è un’area in totale abbandono da molti anni, tanto che il bosco si è ripreso tutto, anche l’asfalto del parcheggio a lato di quella che una volta era considerata il fiore all’occhiello della produzione meccano-tessile mondiale. Al punto che una esponente dei 5 Stelle di Castellanza ha denunciato i bivacchi e l’immondizia che si è accumulata all’interno di quello che definisce un bosco ma che in realtà è un’area privata piena di macerie e di arbusti cresciuti in maniera incontrollata.
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