L’Abc della finanza per un futuro più sereno

Il nostro paese paga il prezzo di una «scarsa alfabetizzazione in materia finanziaria» ma le nuove sfide che dovrà affrontare si giocano anche in questo settore. D'Agostino (Consob) spiega perché l'educazione finanziaria è fondamentale

edufin competition insubria

“Chi se ne frega dello spread!” è un’espressione che, nostro malgrado, abbiamo ascoltato più volte. Eppure, come l’ultima crisi ha ampiamente dimostrato, ciò che si muove in ambito finanziario prima o poi manifesta i suoi effetti anche sull’economia reale e la vita delle famiglie. Dalle agende politiche alle pagine dei giornali, dalle rate dei mutui alle app che ci permettono di monitorare i nostri risparmi: la finanza non è più, ammesso che lo sia mai stata, qualcosa che riguarda gli uffici o i palazzi di borsa ma un mondo che tocca da vicino imprese e cittadini. Conoscerne i meccanismi, o almeno i concetti di base, diventa dunque fondamentale tanto per saper leggere i cambiamenti globali quanto per compiere scelte informate e consapevoli nella quotidianità.

«È ormai risaputo che la finanza riguarda tutti, non solo chi fa finanza» ha sottolineato Giuseppe D’Agostino, vice direttore generale di Consob, ospite nella mattina di ieri dell’Università dell’Insubria. «Per questa ragione, da alcuni anni, abbiamo avviato una serie di azioni per promuovere la diffusione della cultura di base del settore tra tutti i cittadini, fin dalle scuole». D’Agostino ha partecipato all’iniziativa varesina dell’Edufin competition (nella foto in alto, i vincitori), un gioco a squadre che ha visto gli studenti di economia della triennale e della specialistica sfidarsi in una serie di quiz su concetti chiave come i tassi d’interesse, la volatilità, la politica monetaria e la diversificazione del rischio.

L’evento era rivolto agli allievi dei corsi di Economia degli Intermediari Finanziari, di Economia dei Mercati Finanziari, Finanza Aziendale e Principles of Corporate Finance, ed organizzato dai professori Rossella Locatelli, Cristiana Schena, Alessandra  Tanda e Andrea Uselli nell’ambito delle inizative del “Mese dell’educazione finanziaria e della “Wiw – World Investor Week“, una campagna di Iosco per sensibilizzare sull’importanza dell’educazione e della protezione degli investitori.

Rivolgendosi ai ragazzi dell’Insubria, D’Agostino ha ripercorso le tappe fondamentali della crisi finanziaria del 2007 che dai mutui subprime si è allargata oltreoceano, citando più volte il premio Nobel per l’economia Richard Thaler, tra i principali studiosi dell’economia comportamentale e di quanto la psicologia sia, e sia stata, in grado di influenzare le scelte degli agenti economici. «Dagli Stati Uniti gli effetti della crisi si sono rapidamente estesi anche in Europa e in Italia – ha ricordato – e oggi possiamo dirlo, ci hanno trovati impreparati. È stato un “cigno nero”, un evento imprevisto e inatteso, dove la Banca Centrale Europea ha giocato un ruolo fondamentale e che ha creato uno spartiacque anche nelle attività di controllo e vigilanza. Purtroppo le prime azioni per far fronte a ciò che stava accadendo sono state di barriera, ossia mettere in salvo il sistema bancario, ponendo le basi per quello che è diventato il “credit crunch“, la stretta creditizia, che ha messo in ginocchio moltissime imprese nel nostro paese e in Europa».

L’Italia, come ha ricordato nella sua introduzione il professor Andrea Uselli, paga il prezzo di una «scarsa alfabetizzazione in materia finanziaria, tra le più basse a livello europeo». Un paradosso se si considera che il nostro paese ha costruito negli anni la sua ricchezza sul risparmio, con un patrimonio di singoli e famiglie che sfiora i 10mila miliardi di euro di cui oltre 4mila investiti in attività finanziarie, ben oltre il debito pubblico (2.410 miliardi al 31 luglio 2019). «La situazione italiana è destinata a cambiare – ha concluso Giuseppe D’Agostino -. L’Italia sta invecchiando, basta osservare la piramide demografica e recentemente anche l’Ocse ci ha messo in guardia presentando uno scenario in cui, tra pochi decenni, il numero dei pensionati potrebbe arrivare a superare quello dei lavoratori. Un contesto che obbliga anche i cittadini a responsabilizzarsi fin da giovani verso le scelte previdenziali future. Anche per questa ragione la cultura finanziaria è importante, abbiamo l’occasione di non farci trovare nuovamente impreparati».

Per approfondire: Il sito di Consob dedicato all’educazione finanziaria

Il glossario della finanza

 

 

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Ottobre 2019
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