Le possibilità di internazionalizzazione delle imprese varesotte con Intesa San Paolo
Incontro nella sede di via Mameli con i rappresentanti dell'hub di Londra e di alcune filiali europee per scoprire quali sono i servizi offerti dall'istituto di credito per le imprese italiane
Internazionalizzare la propria azienda passando da una banca italiana? È possibile grazie all’importante presenza delle banche italiane all’estero. Tra queste c’è anche Intesa San Paolo che ieri ha incontrato gli imprenditori bustocchi associati ad Univa, nella elegante sede di via Mameli.
L’incontro è stato organizzato e condotto da Marco Crespi, responsabile Area Credito e Finanza di Univa – e Maurizio Saibene, direttore Area Imprese, Lombardia Ovest, Intesa San Paolo. I due hanno introdotto un membro della direzione dell’hub di Londra e delle filiali di Francoforte, Madrid, Parigi e Varsavia.
L’iniziativa ha voluto rappresentare un’occasione per analizzare i principali trend internazionali in atto e per conoscere i supporti di carattere finanziario e operativo sui quali può contare un’impresa che operi o che intenda operare sui mercati europei.
Internazionalizzare è da anni la parola d’ordine delle imprese della provincia di Varese. Capire quali sono i mercati in cui investire, avendo un solido appoggio bancario che permetta di interfacciarsi con un desk italiano che conosce le dinamiche di quel Paese, le opportunità di investimento, i rischi è certamente importante. Come è anche importante la capacità di erogare servizi in loco con prodotti a supporto delle imprese.
Intesa San Paolo ha presentato la fitta rete di banche estere (soprattutto nell’est Europa dove è costantemente tra i primi operatori), di hub, filiali e uffici di rappresentanza con i vari servizi forniti. Depositi, corporate hedging, finanza straordinaria, prestiti a breve e medio-lungo termine, trade finance, factoring sono alcuni dei servizi offerti dal gruppo bancario italiano.
Interessante la parte relativa alle prospettive di Brexit in Uk. Intesa San Paolo, ad esempio, ha assicurato che sia in caso di uscita dall’Ue con accordo che senza accordo, la presenza non verrà meno. I funzionari hanno rassicurato sottolineando che la presenza italiana nel Regno Unito risale al 1911, quando aprì la prima sede della Banca Commerciale Italiana seguita da molti altri istituti poi confluiti in Intesa San Paolo.
All’incontro hanno partecipato una cinquantina di imprenditori.
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