Navigare in rete rimanendo anonimi: quando il software aiuta l’inchiesta
Ospite a Glocal venerdì 8 novembre Raffaele Angius autore di inchieste giornalistiche con il sistema TOR
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Nato per volontà della marina militare americana interessata a proteggere le comunicazioni governative, il sistema si è poi diffuso tra quanti hanno interesse a navigare in modo anonimo. Parliamo di militari e funzionari governativi, ma anche attivisti, forze dell’ordine, informatori e giornalisti.
Viene utilizzato per aggirare i divieti governativi ma anche per non fornire informazioni personali al marketing selvaggio, a salvaguardare la navigazione dei minori o effettuare ricerche delicate o scomode in incognito.
Lo strumento che permette tutto ciò si chiama TOR, acronimo di The Onion Router dove “onion router” è il processo di trasmissione dei dati in forma criptata. Lavora attraverso una rete fatta di nodi (reali) e ponti (bridge) tutti operati da volontari. Connettendosi a Tor, i dati in uscita e in entrata passano attraverso questo network, attraverso una serie casuale di nodi. Così, la rete si presenta:
Crediamo che ognuno debba riuscire a navigare su internet in totale privacy. Siamo il Progetto Tor, una organizzazione senza fine di lucro 501(c)3 US. Promuoviamo i diritti umani e difendiamo la privacy online attraverso software libero e reti aperte
Il percorso di ricerca è più lento perchè , ad ogni passaggio, Tor crittografa i dati e l’avanzamento da un nodo all’altro presuppone che l’indirizzo IP di quello precedente venga rimosso.
Questo processo si chiama onion routing e nessuno, nemmeno chi gestisce i nodi, può vedere i dati o sapere a chi sono destinati.
Venerdì 8 novembre alle ore 14 nella Sala F della Camera di Commercio, in piazza Monte Grappa 5, Raffaele Angius spiegherà il sistema e, soprattutto, come TOR gli abbia permesso di arrivare a preziose informazioni e a realizzare, di conseguenza, reportage di interesse nazionale e internazionale.
Giornalista freelance per La Stampa e Agi Agenzia Italia, Angius nel 2016 ha progettato e realizzato una piattaforma anonima per raccogliere informazioni riguardanti la morte del ricercatore italiano Giulio Regeni ucciso in circostanze ancora sconosciute in Egitto. Il suo lavoro è stato raccolto dal settimanale l’Espresso sulla piattaforma RegeniLeaks. È impegnato con AGI nella raccolta di denunce e segnalazioni di casi di corruzione e malversazione attraverso ItaliaLeaks.
Attualmente, non esiste una stima che indichi quanti utenti utilizzino TOR perché il sistema, fedele a se stesso, non rilascia statistiche o numeri.
Il network è legale anche se qualche conseguenza può capitare. Soprattutto in alcuni paesi, dove le regole sono più stringenti, l’uso di TOR desta qualche sospetto.
L’appuntamento è Venerdì 8 novembre alle ore 14 nella Sala F della Camera di Commercio, in piazza Monte Grappa 5.
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