Per i negozi storici fino a 30.000 euro di contributi
In città aumentano di 10 insegne i "negozi storici". Rudy Collini: "Rappresentano un segnale positivo, di speranza, che si contrappone alle difficoltà"

«Un riconoscimento alle attività di Busto, ai nostri commercianti che resistono e si rinnovano, ad Ascom che crede in loro, ai clienti che rinnovano anno dopo anno la fiducia nei confronti del loro negoziante». Rudy Collini, presidente di Ascom Confcommercio Busto Arsizio, accoglie con favore l’inserimento di altri dieci negozi cittadini nel “club” delle attività che si possono fregiare del marchio “storico”. Un riconoscimento, quello da parte della Regione Lombardia, che da quest’anno va oltre la “medaglia” da appuntarsi con orgoglio al petto.
Con il bando regionale denominato “Imprese storiche verso il futuro”, i premiati nel 2019 e nelle edizioni precedenti, potranno infatti accedere a fondi da investire nel ricambio generazionale e nella trasmissione di impresa; nella riqualificazione dell’unità locale di svolgimento dell’attività; nel restauro, conservazione e innovazione del proprio negozio.
«Un riconoscimento concreto -sottolinea Collini- a chi è sul mercato da oltre 40 anni e continua a restarci nonostante il periodi di difficoltà, adattandosi ai cambiamenti di un settore completamente rivoluzionato dalle nuove dinamiche del commercio. Innovazione che si combina con la tradizione sono la giusta ricetta e soprattutto rappresentano un segnale positivo, di speranza, che si contrappone alle difficoltà che investono i negozi di tutte le realtà cittadine, grandi e piccole. Ma il messaggio che arriva dalla Regione è anche un altro: ben vengano questi contributi che possono raggiungere i 30mila euro per ogni singolo richiedente».
Un lavoro che parte da lontano
I dieci nuovi “negozi storici” di Busto Arsizio vanno ad aggiungersi a quelli degli anni precedenti: il totale tra attività del centro storico e delle periferie è ora di 43. Un traguardo più unico che raro, certificato già nel 2018 con il sigillo di “Distretto storico del commercio”. Si, perché, oltre ai negozi bustocchi fanno la loro parte anche quelli dei Comuni della Valle Olona, compresi del mandamento Ascom: Castellanza (3 attività), Gorla Minore (3), Fagnano Olona (2), Olgiate Olona (1), Cairate (1).
«La nostra associazione commercianti -termina Collini- ha sempre creduto nell’importanza di certificare la storicità delle attività presenti sul territorio. E’ un lavoro che parte da lontano, grazie alla professionalità e alla dedizione dello staff di Ascom, del quale ora vengono raccolti i frutti. A maggior ragione non ci fermeremo e continueremo a proporre le nostre attività storiche. Rivolgo perciò tre appelli. Il primo a coloro che alzano la saracinesca da più 40 anni: se non l’avete ancora fatto, rivolgetevi a noi per la presentazione della domanda. Il secondo è alle attività già inserite nel registro storico della Regione: siamo a disposizione per la presentazione della modulistica utile a ottenere i fondi previsti dal bando (che verosimilmente verrà pubblicato i primi mesi del prossimo anno). Il terzo è ai dieci negozianti che a fine novembre andranno a Milano a ritirare la targa: organizzeremo un pullman per andarci tutti assieme».
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