Pace fiscale, la maggioranza respinge le accuse: «Colpa di chi c’era prima»
L'assessore Tomasini risponde alle accuse della minoranza, che aveva attaccato la giunta per aver oltrepassato la scadenza per la pace fiscale
«Le accuse che ci ha rivolto l’opposizione sono totalmente infondate. Se il comune ha oltrepassato i tempi per la pace fiscale, è colpa della giunta di centrosinistra». Il consigliere e assessore al bilancio Valter Tomasini non ci sta e risponde alle accuse.
Venerdì quattro ottobre la consigliera Michela Marchese, del gruppo di minoranza Progetto Cardano, aveva attribuito all’attuale giunta la responsabilità per non aver agevolato i cittadini a risolvere le dispute con il fisco. Si tratta della cosiddetta pace fiscale, prevista dal decreto crescita approvato dal precedente governo – il Conte I, appoggiato da Lega e M5S – che permette ai cittadini di sanare le cartelle esattoriali tra il 2010 e il 2017. «Probabilmente – ha commentato, sferzante, Marchese a Malpensa24 – la giunta Colombo era impegnata a fare le vacanze».
Ma Tomasini, a stretto giro, risponde che «non è assolutamente vero. La legge prevede che ciascun ente territoriale possa stabilire, entro il 31 marzo 2019, con le forme previste dalla legislazione vigente, l’applicazione delle disposizioni». «È evidente – continua Tomasini – che era responsabilità dell’amministrazione di Bellora portare avanti il discorso; avrebbe avuto anche il tempo per verificare l’effettiva fattibilità e la gestione del tutto. Noi ci siamo insediati a giugno, e la scadenza del 30 giugno rendeva impossibile qualsiasi nostra decisione a riguardo: mancavano i tempi tecnici».
«Se la giunta precedente avesse avviato il procedimento, se avesse preparato i dati e la delibera, noi ce ne saremmo potuti occupare e avremmo rispettato le scadenze. Ma così era impossibile», afferma Tomasini, che si dichiara anche scettico su una norma, fortemente voluta dalla componente leghista del primo governo Conte, che «di fatto prevede un saldo e stralcio per i cittadini che non hanno pagato le tasse. In ogni caso, ricordo che la pace fiscale riguardava tasse locali che i cardanesi non hanno mai voluto; questo noi l’abbiamo sempre saputo. Ci tengo a precisare – conclude – che a occuparsi del tema è un’agenzia esterna al comune, a cui i cittadini possono rivolgersi».
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