Il Pd provinciale lancia la conferenza programmatica
Il primo appuntamento è fissato per martedì 29 ottobre alle 21 presso la sede storica di viale Monterosa. La segreteria provinciale ha previsto sei tavoli di lavoro

Nel giorno in cui Matteo Renzi lancia il nuovo progetto politico dal palco della decima Leopolda, la segreteria provinciale del Partito Democratico lancia la conferenza programmatica. «No, non è un caso – dice sorridendo il segretario provinciale Giovanni Corbo – ma questa scelta nasce dalla consapevolezza di riavvicinarci alle persone e alle cose concrete, e non ai tatticismi politici».
(nella foto, da sinistra: Alice Bernardoni, Giovanni Corbo, Luca Paris e Marco Tuozzo)
I Democratici hanno previsto sei tavoli di lavoro: infrastrutture e trasporti, lavoro ed economia, welfare e sanità, legalità e sicurezza, istruzione e ricerca, ambiente e sostenibilità che saranno coordinati da altrettanti dirigenti, ovvero Luca Paris, Marco Tuozzo, Margherita Silvestrini, Martino Incarbone, Michelangelo Moffa e Cecilia Carangi, gli ultimi due componenti del gruppo Giovani Democratici.
Il primo appuntamento è fissato per martedì 29 ottobre alle 21 presso la sede storica del Pd in viale Monterosa. Sarà una sessione plenaria aperta a tutti gli iscritti dove saranno raccolti i vari contributi. «I tavoli andranno poi a toccare i vari poli sul territorio dal nord al sud della provincia – spiega Alice Bernardoni – dove le singole tematiche presentano delle criticità. Noi non abbiamo la pretesa di occuparci dei problemi del Paese, ma di quelle situazioni che sul territorio meritano delle risposte».
Tra le criticità c’è certamente il tema della mobilità che in una provincia densamente popolata e a ridosso dell’area metropolitana milanese diventa strategico in un’ottica di attrattività del territorio. «Quando si parla di mobilità – sottolinea Luca Paris – non si può fare a meno di guardare ai collegamenti da e verso Milano e allo sblocco dei collegamenti da Varese verso Malpensa e il Nord Europa. Oggi dal capoluogo si arriva già a Lugano, ma non basta».
Non ci saranno filtri e la segreteria del partito non indirizzerà i singoli tavoli, nella speranza che i contributi arrivino più dal basso, ovvero dalla base, che dai vertici. Nelle considerazioni dei dirigenti provinciali c’è spazio anche per una sana autocritica. «A un certo punto abbiamo avvertito l’esigenza di affrontare temi concreti – conclude Marco Tuozzo – mentre prima si avvertiva una certa vaghezza. E facendo la verifica degli iscritti ai singoli tavoli abbiamo notato una cosa interessante: c’è l’operaio accanto al professore universitario».
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